Riforme, minoranza Pd: ora cambiare l'Italicum

Riforme, minoranza Pd: ora cambiare l'Italicum
Martedì 12 Aprile 2016, 18:55 - Ultimo agg. 18:56
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Bisogna adesso «riaprire il capitolo della legge elettorale per la Camera. Legge da rivedere nel capitolo su consistenza e modalità di attribuzione del premio di maggioranza, sul nodo dei capolista plurimi a rischio di costituzionalità e su quelli bloccati. D'altronde è in corso una raccolta di firme per i referendum che chiedono di modificare l'Italicum». Lo affermano Roberto Speranza, Gianni Cuperlo e Sergio Lo Giudice, che guidano le tre aree della minoranza Pd, in un documento dopo il voto della riforma costituzionale.

«Con tutte le nostre critiche e riserve oggi esprimiamo un voto a favore della riforma», si legge ancora nel documento della minoranza Pd. «Con la stessa lealtà solleviamo due questioni destinate ad assumere nei prossimi mesi un rilievo determinante. La prima riguarda l'impegno politico e legislativo per ridurre le distanze che separano i sostenitori della riforma dai suoi oppositori. Chi è contrario al testo attuale esprime dei rilievi di merito in alcuni casi tutt'altro che infondati. Quelle critiche vanno discusse, non insultate. Tanto più che tra quanti questa riforma contestano ci sono personalità che non avrebbe alcun senso iscrivere al "partito della conservazione"», si osserva.

«Trasformare un confronto sul merito in un plebiscito su una politica, una leadership o una nuova maggioranza di governo troverà l'opposizione ferma di chi, come noi, si è fatto carico del bisogno di completare una transizione aperta da troppo tempo», continuano Speranza, Cuperlo e Lo Giudice. «Sarebbe imperdonabile piegare la Costituzione al vantaggio contingente di una stagione. Su questo principio fonderemo le nostre scelte» sul referendum costituzionale.

«Per questo è importante che il Parlamento si impegni ad affrontare un pacchetto di misure capaci di offrire risposte a dubbi e criticità sollevate: dalla nuova normativa sui referendum al quadro di tutele e garanzie per le future minoranze, anche attraverso la modifica dei regolamenti, fino alla legge ordinaria che disciplinerà l'elezione dei senatori», aggiungono.

«Ogni giorno ha la sua pena», risponde invece l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, con un sorriso, a chi alla Camera gli domanda come sarà a suo parere la campagna referendaria sulla riforma costituzionale. Bersani spiega con questa battuta di non voler parlare oggi della riforma della Costituzione e della campagna che si aprirà per il referendum di ottobre. 


 
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