«Non ce l'abbiamo né con la Lega né con Matteo Salvini - sottolinea Alessandro - nel corso degli anni è capitato più volte che le canzoni e l'immagine di Rino venissero usate da parte di diversi schieramenti. Questo è solo stato l'ennesimo episodio che ci viene segnalato in questi anni e di cui siamo stufi. Fosse stato chiunque altro l'avremmo pensata allo stesso modo. Rino non è di destra nè di sinistra, non ha colori politici. Perché devono farsi forza usando lui e la sua musica? Non ci è mai piaciuto - incalza - anzi, ogni volta che ci hanno invitato a parlare o cantare su un palco abbiamo chiesto di togliere le bandiere del partito di turno. Non critichiamo nessun messaggio, semplicemente ci sembra scorretto politicizzare la sua musica. Rino non era d'accordo neanche allora. Ha suonato alcune volte alla Festa dell'Unità, ma lui era solo a favore del popolo e contro chi tradiva i suoi ideali».
Le richieste, continua Alessandro, nel tempo sono arrivate anche fuori dalla politica. «Ci avevano chiesto di usare "Nuntereggae più" inserendo tutti nomi di politici. Facile così... - prosegue - ma, ripeto, Rino voleva solo il rispetto delle persone. Non era per questo o per quello». Quanto alla telefonata con la Sony, «ci hanno risposto che avrebbero controllato circa l'uso delle sue canzoni. E che comunque nelle manifestazioni si compila il borderò. Ma la nostra non è una questione di diritti, non è quello che ci interessa», aggiunge.
Ma quel brano, "Ma il cielo è sempre più blu", utilizzato ora dalla Lega in piazza, cosa dice veramente? «Che c'è tanta gente che soffre, disperata - risponde Alessandro - C'è chi muore a lavoro, chi cerca casa, ma anche chi vive d'amore.
Chi scappa con i soldi. C'è chi sta bene e chi sta male. E in questo marasma, c'è chi sta zitto e non dice nulla del marcio che c'è. Ma questa è la mia interpretazione. Poi, il vero significato lo sa solo Rino».