La ministra Roccella e la censura femminista, contestata al Salone del Libro da un gruppo di attiviste. Lei: «Una sopraffazione». Meloni: «Inaccettabile»

Un gruppo di attiviste impedisce la presentazione del suo volume al Salone del libro. Lite con Schlein

La ministra Roccella contestata al Salone del Libro da un gruppo di attiviste. Il centrodestra: « Atto antidemocratico»
​La ministra Roccella contestata al Salone del Libro da un gruppo di attiviste. Il centrodestra: «​Atto antidemocratico»
Sabato 20 Maggio 2023, 19:21 - Ultimo agg. 21 Maggio, 13:10
5 Minuti di Lettura

Femministe, eco-attiviste, gruppettare. Al Salone del libro. Appena vedono la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, che oltretutto viene da una lunga militanza femminista e radicale, cominciano a contestarla. Impediscono la presentazione del suo libro, gridando: «Sul mio corpo decido io» o in rima «Il corpo è mio e decido io». La ministra replica dal palco: «Se non affrontate anche il tema dell'utero in affitto, non siete credibili». Argomento sul quale il centrodestra è pronto ad accelerare con la legge che rende la pratica reato universale. Le contestazioni continuano e Roccella si arrende: «Per motivi di democrazia, valore a voi sconosciuto, lascio il palco». E poi, andando via, sconsolatamente: «Ho subito una sopraffazione violenta. Queste cose non si possono accettare». La difende, dal G7 Hiroshima, Giorgia Meloni. «Quanto è accaduto è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica», tuona la premier, «Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari». L'avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace, che doveva presentare il volume della Roccella insieme a lei, accusa: «Siamo state sequestrate da una squadra di violenti. E per di più, il direttore della Festa del libro, lo scrittore Nicola Lagioia, si è affacciato alla presentazione mancata ed è subito scappato via».

 

Lagioia avrebbe anche insultato la deputata FdI Augusta Montaruli, gridandole: «Vergogna!».

Schlein lo difende: «Attacchi a Lagioia surreali, il governo ha problemi col dissenso». Roccella e Bernardini De Pace vengono scortate dalla polizia. A scatenare il caos gli attivisti di Extinction Rebellion, le femministe di Non una di Meno, il comitato EssenNon e il tutto si è svolto all'Arena Piemonte del Salone del Libro dove la ministra voleva presentare il suo volume: «Una famiglia radicale». Ma niente da fare. I manifestanti, una cinquantina, si sono sdraiati per terra urlando «Vattene!» e cantando: «Ma quale Stato, ma quale Dio, sul mio corpo decido io». Roccella alle urlatrici: «Vi invito a salire sul palco, così ci confrontiamo meglio». E ha cercato perfino di difendere le accusatrici: «Non posso accettare che venga portata via qualcuna di voi, visto che anche io da ragazza ho fatto molti sit in». Ventinove attivisti sono stati identificati dalla Digos. Dal pubblico sono iniziati dei cori contro i manifestanti: «Per favore fateci seguire il dibattito». La loro risposta: «Per favore fateci abortire». «Non violenza e diritto di parola devono essere garantiti. Voi impedite agli altri di parlare», ha detto Roccella. E accusa: «E' grave che nel Salone che presiede non ci sia neanche la presenza di Lagioia». «È una pagina buia per il Salone, c'è una responsabilità politica e la direzione ne dovrà rispondere», commenta l'assessore regionale Maurizio Marrone. Poco dopo, l'intervento di Lagioia: «Il Salone è un gioco democratico e nelle democrazie la contestazione ne fa parte. Perché non trasformare questa occasione in un dialogo tra uno di voi e il ministro?». Ma i contestatori rispondono: «Noi del loro pensiero ce ne freghiamo!». E altri: «Sono dei fascisti e qui i fascisti non li vogliamo!». Ancora Lagioia: «Questo sul libro della Roccella è un incontro nella programmazione della Regione, non del Salone. E mi ha sorpreso l'attacco delle persone vicine al ministro. La deputata Montaruli mi ha inveito contro». Sempre lei, l'esponente di FdI, dopo dirà: «Quando Lagioia il prossimo anno dovrà lasciare il suo incarico, faremo il rullo dei tamburi».

La ministra Roccella contestata al Salone del Libro da un gruppo di attiviste. Meloni: «Inaccettabile». Schlein: «Governo ha problemi con il dissenso»

IL CAOS Soddisfazione tra molti dei presenti al Salone, luogo orientato a sinistra che già aveva esultato per le critiche di Zerocalcare e di Michela Murgia alla destra meloniana: «Il governo viene qui a provocare e lo abbiamo respinto». Mentre l'intero esecutivo o quasi, a cominciare dal ministro Gennaro Sangiuliano, è indignato: «Siamo di fronte a un gravissimo atto d'intolleranza», dice il titolare della Cultura. Il suo consigliere, l'editore Francesco Giubilei, va oltre: «Ecco il fascismo degli antifascisti». Gli altri ministri in coro: «Solidarietà a Roccella». Idem il presidente del Senato, La Russa. Ma anche l'ex ministro Carfagna, ora nel Terzo polo. E la sinistra? In silenzio. Il fatto, semplicemente, è questo: il mondo della cultura, in gran parte, considera barbari i nuovi governanti di destra e ha paura che il Salone venga invaso dall'odiata destra. Senza capire che tutti, non solo certo conformismo politicamente corretto, hanno diritto di parola. La kermesse libraria di Torino è appena cominciata e si prevedono altri episodi così.

© RIPRODUZIONE RISERVATA