Casalino, Raggi e i campioni dell'82: il toto-candidati vip delle Europee 2024

Cabrini, Altobelli e Dossena tra i calciatori che potrebbero scendere in politica

Casalino, Gentiloni, Raggi e i Campioni dell'82 (con Cabrini). Il toto-candidati vip delle Europee 2024
Casalino, Gentiloni, Raggi e i Campioni dell'82 (con Cabrini). Il toto-candidati vip delle Europee 2024
di Francesco Bechis
Sabato 20 Maggio 2023, 19:51 - Ultimo agg. 22 Maggio, 08:48
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Sorprese, conferme, eterni ritorni. Manca un anno alle elezioni europee del 2024 - saranno il 9 e 10 giugno - e nelle segreterie di partito già infuria il toto-candidati. Rocco Casalino e Silvio Berlusconi, Paolo Gentiloni e Virginia Raggi. Calciatori, giornalisti, imprenditori. Sarà una platea vip di tutto rispetto.

 

Il countdown

E' partito il countdown per il voto che deciderà i futuri assetti dell'Ue - dalla maggioranza all'Europarlamento al trofeo più ambito, la presidenza della Commissione europea - ed ecco allora partire, parallela, la corsa dei leader politici per accaparrarsi il grande nome, il candidato che spiazza e può fare da traino.

Succede ogni volta e il perché è semplice: le europee, a differenza delle elezioni politiche italiane, richiedono ai candidati di raccogliere un'enorme quantità di voti. Nell'ordine di decine di migliaia.

Di qui la caccia ai "big". Chi scenderà in campo? In Forza Italia, a questa domanda, rispondono con un solo nome: Silvio Berlusconi. Il leader e fondatore appena dimesso da una lunga degenza al San Raffaele di Milano sarà anche fiaccato nelle forze, per l'età e i guai fisici, ma non per questo è fuori dai giochi. E lo ha fatto capire in questi giorni chiedendo notizie ai suoi, «allora, chi candidiamo alle europee?» e già immaginando il simbolo con cui il partito correrà: in grande PPE, la famiglia europea, in piccolo Forza Italia. Il Cavaliere potrebbe correre, come fa ogni volta, per trainare voti e poi lasciare il posto a un altro candidato.  

I campioni in campo

Ma in casa azzurra non mancheranno sorprese. A un occhio attento non sarà sfuggita la presenza, sul palco della convention milanese di FI a inizio maggio, di tre fuoriclasse della storia del calcio italiano, pilastri della squadra che ha vinto i Mondiali nel 1982. Di chi parliamo? Di Antonio Cabrini, difensore e star della Juve, Beppe Dossena, inamovibile centrocampista nella Sampdoria di Vialli e Mancini, Alessandro Altobelli detto "Spillo", attaccante dell'Inter dei record allenato da Trapattoni. Tutti e tre sul palco a parlare di "sport, e nient'altro", hanno assicurato. Ma il chiacchiericcio, mai ufficialmente smentito, di un loro ingaggio nella corsa alle europee inizia a crescere. Si vedrà più avanti.  

La tela di Renzi

Restando in area centrista, è un vero mistero il futuro del Terzo Polo, ammesso che un futuro lo abbia il rassemblement centrista di Renzi e Calenda ormai alle battute finali, con il divorzio tra Azione e IV in Parlamento a un passo. Intanto però Renzi tesse la tela, a Roma ma con lo sguardo già a Bruxelles. E così, ha svelato Il Foglio, serba un sogno: dare a Paolo Gentiloni, ex premier e commissario Ue all'Economia, il timone dei macroniani di Renew Europe alle elezioni europee. Difficile, però, che il commissario ex Pd si presti all'operazione.  

L'incognita Raggi (e Di Battista)

Per il Movimento Cinque Stelle, le europee sono una chance ghiotta. La riscossa, il riscatto per i big rimasti fuori dalle politiche e che ancora possono candidarsi (ma da qui a un anno, il regolamento interno potrebbe subire altri ritocchi e chissà che non salti il tetto ai mandati). Qui il nome forte, lo sanno tutti, è Virginia Raggi, ex sindaca e pasionaria grillina per niente convinta di sedere in panchina nell'era Conte. L'altro è Alessandro Di Battista, che però ora viaggia in solitaria e si nega al gran ritorno. Forse, ma è poco più di una suggestione, ci sarà spazio per un bis per la giornalista Rai Donatella Bianchi, dopo il flop delle regionali nel Lazio. E poi Rocco Casalino, portavoce e stratega di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Chissà che le europee non siano l'occasione per una clamorosa ribalta. 

 

Fratelli di AN?

Che dire dei Fratelli d'Italia? Presto, troppo presto per stilare liste, nicchiano i meloniani avvezzi alle cose europee. Leggenda vuole - perché per ora di leggenda si tratta - che nel partito qualcuno veda bene, perfino incroci le dita, un ritorno in campo di Gianfranco Fini, l'ex leader di AN che con la premier Giorgia Meloni ha da anni un rapporto tumultuoso, più bassi che alti, e ora però è tornato a sussurrare, in tv e nei salotti che contano...

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