Roma, Grasso presenta la lista unitaria della sinistra: «Per un'alternativa io ci sono»

Roma, Grasso presenta la lista unitaria della sinistra: «Per un'alternativa io ci sono»
Domenica 3 Dicembre 2017, 11:04 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 14:05
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«Io ci sono!». Queste le parole con cui Pietro Grasso, nel pienone di migliaia di persone all'Atlantico Live, accetta l'investitura a leader della nuova sinistra unitaria, dalemian-bersaniana, di Mdp, Possibile e Sinistra Italiana. Investitura che preoccupa il Pd anche per il ruolo di Grasso di presidente del Senato: «Uno strappo istituzionale».



«Serve un'alternativa - dice l'ex pm ora presidente del Senato - e allora tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato, difendere principi e valori che rischiano di perdersi, in fatto di lavoro, scuola, diritti e doveri». Grasso nella sua metamorfosi da figura istituzionale a leader in campo del cartello Liberi e Uguali, si dà un profilo rassicurante: «Altri sparano fake news, noi faremo soltanto proposte serie». Il Pd lo attacca così: «Mi hanno offerto collegi sicuri, mi hanno chiesto di fermarmi un giro, di fare la riserva della Repubblica. Ma questi calcoli non fanno per me». Lui è commosso. Lo è anche la moglie Maria Fedele, in prima fila con il figlio. E la platea va più volte in visibilio. Applaudono tutti, e ci sono tutti: da Nichi Vendola a D'Alema (ovvio), da Bersani a (chi si rivede) Angius, Mussi, Bassolino e tanti altri ex Pci. Più i tre companeros: Speranza-Fratoianni-Civati, leader delle tre sigle che si uniscono e incoronatori di Grasso. Il cui nome sarà nel simbolo di Liberi e Uguali. Altro affondo del presidente del Senato: «Il nostro è un progetto più grande di come finora lo hanno raccontato e se ne accorgeranno presto. Non facciamoci scoraggiare da chi parla di rischi di sistema, favori ai populismi, voto utile. L'unico voto utile è per chi costruisce speranza, portando in Parlamento i bisogni e le richieste della metà d'Italia che non vota. E' questo il voto utile!». Un attacco in piena regola alla contro-propaganda renziana. E poi questo, anche se a Grasso manca ancora il carisma da leader di lotta e da combattente da campagna elettorale ad alta tensione: «Serve un'alternativa alla differenza e alla rabbia inconcludente dei movimenti di protesta e alle favole bellissime che abbiamo sentito raccontare per decenni».
Umiltà, discontinuità, determinazione sono gli strumenti che Grasso mette in campo. E nel suo stesso campo arriverà tra breve anche Laura Boldrini, ancora in bilico tra candidarsi con Pisapia o con i Liberi e Uguali ma con questi ultimi andrà. L'ex pm elegantemente evita troppi riferimenti al suo passato sul fronte anti-mafia e si limita a parlare di «quegli anni feroci e bellissimi in Sicilia» e alle «amicizie stroncate nel sangue» in quelle stagioni (accenno a Falcone e ad altre vittime di Cosa Nostra).

L'ONDA NERA
Qui dentro sono tutti pazzi di lui. Quando spinge sul pedale dell'anti-fascismo militante, l'entusiasmo va alle stelle. «C'è un'onda nera che monta - dice riferendosi al caso di Como, ma anche di Ostia e altri - e questo succede a partire dalle periferie delle nostre città. E allora è lì che dobbiamo tornare, è da lì che dobbiamo ripartire».
Lui il suo viaggio nella leadership lo ha cominciato, alcuni amici - come Emanuela Macaluso - lo giudicano inadatto al nuovo ruolo, ma D'Alema e gli altri capi della sinistra anti-Renzi festeggiano il suo «Io ci sono», che a loro forse può servire più che a lui.

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