Davide Casaleggio dice «stop»: il cordone ombelicale che fino ad oggi ha tenuto insieme il M5s e la sua piattaforma di democrazia diretta, culla dei valori e dei principi che hanno plasmato le 5 Stelle, è stato reciso. «Rousseau cambia strada. La scelta è dolorosa, ma inevitabile», annuncia l'associazione una volta scaduto l'ultimatum rivolto al Movimento per il saldo delle pendenze economiche maturate e mai corrisposte. È la goccia che ha fatto traboccare il vaso anche se tutte le parti in causa, da Casaleggio a Grillo, passando per Conte, sanno che la separazione ha radici ben più profonde. «Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perché noi siamo Movimento» è infatti la dichiarazione di guerra che Casaleggio Jr lancia in direzione del nascente Movimento di Giuseppe Conte.
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Lo scenario
La galassia Rousseau è pronta e dietro ha il suo piccolo «esercito» pronto a dare battaglia: «Ci siamo e ci saremo. Nelle prossime settimane incontreremo tutti coloro che vorranno costruire il futuro insieme a noi». È un progetto visto come velleitario da quanti, soprattutto tra i parlamentari, si sono adoperati per traghettare il M5s da forza di opposizione a forza di governo.
M5S lascia la piattaforma Rousseau e passa con Netflix a 15,99 al mese tutto incluso.#m5s #Rousseau #RousseauAddio
— Sfiga&Catrame (@SfigaCatrame) April 23, 2021
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Pronto l'esercito di Casaleggio
Il suo piccolo esercito è pronto: più nei territori che tra i parlamentari, anche se una sponda arriva tra gli espulsi dal M5s per non aver votato il governo Draghi. «Noi non chiudiamo la porta a nessuno: non aderiamo a progetti di altri, ci può essere dialogo però» dice Raffaele Trano, uno degli animatori di L'alternativa c'è, la componente messa in piedi da un gruppo di ex. « Casaleggio è un gentiluomo, credo che sia una persona con cui poter ragionare», dice anche l'espulso Cristian Romaniello. E sono tanti gli «ex» che commentano, tanti che nella sostanza mettono davanti il loro «io l'avevo detto». E la base, leggendo i commenti sul blog, appare altrettanto amareggiata e soprattutto divisa: c'è chi guarda a Conte e chi a Casaleggio, o meglio, sogna una scesa in campo di Alessandro Di Battista. Sul fronte M5s , intanto, il sottosegretario Carlo Sibilia, chiede di chiudere il capitolo dei litigi e di ripartire con il «neo-Movimento con Conte».
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Le mosse di Conte
Chiusa la partita con Casaleggio, l'ex premier dovrebbe infatti essere pronto ad annunciare nei prossimi giorni la nuova organizzazione del partito, che avrà anche una sede, individuata ad un passo da Montecitorio. Il tempo stringe anche in vista della chiusura di un accordo con il Pd per le amministrative e c'è chi immagina che dopo lo «strappo» con Rousseau possa magari aprirsi una finestra, al momento inimmaginabile, per un candidato comune su Roma, magari lo stesso Nicola Zingaretti che continua a schernirsi. Conte avrà progressivamente più margini di manovra, senza contare che ora Beppe Grillo ha ben altri pensieri a cui dedicarsi. «Grillo ha tutto il mio supporto umano», lo appoggia oggi Stefano Buffagni mentre il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, una delle prime «vittime» delle espulsioni a 5 stelle lo condanna in modo netto a nome di tutta la sua città.
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