Lega, sentenza sui Fondi, il Colle gela Salvini: «Mai ricevuto richiesta di incontro»

Lega, sentenza sui Fondi, il Colle gela Salvini: «Mai ricevuto richiesta di incontro»
Giovedì 5 Luglio 2018, 21:39 - Ultimo agg. 6 Luglio, 15:38
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Matteo Salvini pressa il Colle per poter incontrare il Capo dello Stato dal quale la Lega cercherebbe sostegno sull'intricata vicenda dei fondi del partito su cui indaga la Procura di Genova. Il Carroccio fa trapelare l'indiscrezione che ci sono in corso contatti con il Quirinale e che al rientro di Sergio Mattarella dalla missione nei paesi baltici ci sarà la possibilità di individuare una data per l'incontro. Ma arriva la secca smentita del Colle: «Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è all'estero ed è all'oscuro di qualunque contatto», afferma una fonte della delegazione al seguito del capo dello Stato interpellata sull'incontro chiesto dalla Lega. Una gelata a fronte di un certo ottimismo mostrato dal vicepremier, appena arrivato alla festa alla residenza dell'ambasciatore Usa per l'Independence day: «Io sono qua. E sarei felice di incontrare Mattarella. So che è impegnato all'estero ma so che già in passato seguì la vicenda ed è sensibile al fatto che ci sia diritto di parola e di espressione in Italia».

Oltre al gelo con il Colle, la questione dei 49 milioni di euro al centro dell' inchiesta di Genova tiene comunque ancora banco nel dibattito interno alla maggioranza. E anche oggi provoca freddezza tra la Lega e i Cinque Stelle. Dopo Luigi Di Maio, oggi prende la parola il Guardasigilli, Alfonso Bonafede: «Tutti - osserva - devono potersi difendere fino all'ultimo grado di giudizio. Poi, però, le sentenze vanno rispettate, senza evocare scenari che sembrano appartenere più alla Seconda Repubblica». Parole che lo stesso leader della Lega commenta con distacco, ospite della residenza privata dell'ambasciatore americano a Roma: «Con tutte le cose importanti a cui sto lavorando onestamente questa è quella che mi interessa di meno», taglia corto. Quindi, il vicepremier demolisce anche l'ipotesi avanzata dal fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, secondo cui dietro la vicenda giudiziaria sui finanziamenti ci sarebbe lo zampino dei servizi segreti. «Oggi ho incontrato l'ambasciatore saudita, il vicepremier libico: i servizi con cui lavoro sono quelli che mi danno una mano nell'antiterrorismo, altro non lo so», commenta laconico. E di antiterrorismo, il ministro dell'Interno, potrebbe parlare presto con il capo dei servizi di sicurezza russi, forse anche a margine della finale dei mondiali a Mosca, il prossimo 15 giugno. «Se posso vado a vedere la partita. Ma proverei ad avere anche un incontro istituzionale.

Dal punto di vista della lotta al terrorismo internazionale è fondamentale coinvolgere anche la Russia: so che ho un invito del responsabile dei servizi di sicurezza russi». E tra le cose più importanti di cui si occupa, Salvini cita anche il dialogo est - ovest: «Mi piacerebbe molto organizzare in Italia un incontro ai massimi livelli tra Stati Uniti e Russia, so che si vedranno a breve in Finlandia, mi piacerebbe farlo a breve anche da noi». E a chi gli chiede se preferisca Mosca a Washington, Salvini, commenta sorridendo: «Non è un derby, qui mi sento a casa mia...».

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