Salvini torna a Napoli: «Recovery, il governo è in ritardo»

Salvini torna a Napoli: «Recovery, il governo è in ritardo»
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 10 Settembre 2020, 07:31 - Ultimo agg. 18:09
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«Alla violenza e all'intolleranza rispondo col sorriso e col lavoro. Mi spiace perché la donna che mi ha aggredito mi ha strappato la camicia e due rosari, tra cui quello che mi aveva regalato un don di Cava de' Tirreni. Sto bene e non mi faccio intimidire». Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato vittima ieri di un'aggressione a Pontassieve, in Toscana, raccogliendo solidarietà dall'intero fronte politico. Venerdì sarà in Campania dove anche recentemente è stato preso di mira dalle contestazioni.
 

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Al di là dell'episodio di ieri comprende i meridionali quando la contestano? Perché dovrebbero credere in questa sua conversione se ce l'aveva persino con gli insegnanti che dal Sud venivano ad insegnare al Nord?
«L'ultima volta ho riempito con migliaia di cittadini sorridenti e perbene piazze enormi a Cava de' Tirreni, Sapri, Benevento, Salerno. I contestatori sono sempre gli stessi. Ho avuto sensazioni straordinarie, nonostante qualche delinquente aveva lanciato bottiglie e sedie contro famiglie e poliziotti. Per quanto riguarda i presunti dubbi del Sud, rispondo con i fatti. Da ministro dell'Interno abbiamo organizzato un comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza a Castel Volturno, previsto fondi speciali per la sicurezza, per le telecamere, per le assunzioni di agenti di polizia locale, per Spiagge Sicure. La questura di Napoli è stata rafforzata. In Campania abbiamo idee e progetti innovativi. Ribadisco che per gli insegnanti, visto che ha toccato il tema della scuola, l'ideale è facilitare il loro lavoro vicino al paese di residenza anziché costringerli a girare per l'Italia. Non mi pare un'idea contro qualcuno».

Qualche anno fa i toni erano diversi. Ha convocato il suo comizio napoletano di venerdì indicando sui manifesti che si svolgerà in Piazza della Posta. Quella piazza è in realtà intitolata a Giacomo Matteotti. Uno scivolone?
«Domanda infelice: sui manifesti è indicata piazza Matteotti. Abbiamo aggiunto piazza della Posta perché il popolo napoletano, popolo di identità e tradizione, identifica quella piazza anche come piazza della Posta. Nessuno scivolone. C'è solo il solito pregiudizio».

Recovery fund: per recuperare il gap storico bisogna stanziare più fondi al Mezzogiorno?
«Le risorse arriveranno troppo tardi, ovvero l'anno prossimo, mentre le aziende e le famiglie italiane avrebbero bisogno di soldi subito. Più si aspetta, più questo dibattito rischia di essere inutile perché nell'attesa dei fondi molte realtà rischiano di morire».

La sperequazione sui fondi per scuole e asili nido tra Nord e Sud. Al Nord vengono stanziati più soldi per il sostegno alle famiglie con figli. Cambierebbe la ripartizione attuale sul fabbisogno storico che inguaia il mezzogiorno?
«Il problema non è togliere al Nord per dare al Sud o viceversa, ma dare più risorse a tutte le famiglie italiane. Purtroppo questo governo Conte-5Stelle-Pd-De Luca non è in grado di farlo».

La Lega non presenta liste in molti Comuni. In provincia di Napoli, Caserta e Avellino c'è solo un Comune con il simbolo del Carroccio. Manca classe dirigente?
«Siamo presenti in tutte le province campane con comuni sopra i 15mila abitanti. Giugliano, Ariano Irpino, San Nicola la Strada, Pagani, Cava de' Tirreni. A questo si aggiungono numerose liste civiche con donne e uomini della Lega. Sono orgoglioso del radicamento e del lavoro dei sostenitori».

Pagani e Cava sono nel Salernitano. Sulle Regionali per mesi si è impuntato su Caldoro e Fitto. A cosa è servito? Alla fine si è reso conto che al Sud non aveva grandi nomi da spendere?
«Avevamo ottimi candidati alternativi, ma la Lega è il primo partito italiano e traino della coalizione: abbiamo quindi il dovere di essere più responsabili degli altri. Abbiamo preferito accontentare le richieste degli alleati, perché alle poltrone preferiamo i programmi e il cambiamento. Non potevamo rischiare di correre divisi in troppe regioni come successo cinque anni fa».

Come si batte De Luca?
«De Luca ha fatto disastri sulla sanità, dovrebbe spiegare perché ogni anno circa 14mila campani preferiscono farsi curare in Lombardia, perché ci sono tre ospedali Covid pagati con soldi pubblici e mai aperti, perché non ha liberato le ecoballe dalla Campania, perché non ha prodotto risultati nella lotta ai roghi di rifiuti e perché minimizza le ombre della camorra sulla Asl Napoli 1».

Caldoro può farcela?
«Sono sicuro che il 21 sera avremo belle sorprese anche in Campania. De Luca è bravo solo a fare show social e ad assumere autisti e può contare sull'appoggio di molti media, ma è un bluff».

In ogni Regione del Sud c'è un coordinatore del Nord: da Molteni in Campania a Candiani in Sicilia. Teme che la Lega - come avvenuto in passato - possa reclutare personaggi vicini al mondo dell'illegalità?
«In Puglia c'è D'Eramo che è aquilano, in Basilicata c'è Roberto Marti che è pugliese. È ovvio che il primo partito italiano, in forte crescita anche nel Sud, debba prestare attenzione a chi si avvicina: le porte sono aperte solo per persone preparate e perbene. Non a caso in Campania abbiamo preteso anche dagli alleati liste pulite e di rinnovamento».

Legge elettorale: proporzionale o maggioritario? Teme che nel primo caso Forza Italia possa affrancarsi dal centrodestra?
«Sono per il Mattarellum, ma è surreale che il Pd di De Luca preferisca discutere di questo anziché di soldi alle famiglie o di come i nostri figli torneranno in classe».

Ha sentito Berlusconi?
«Ho sentito persone a lui vicine, non voglio disturbarlo mentre è in ospedale.
Faccio il tifo per lui». 

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