Sanatoria per Ischia, ora la Lega fa muro dopo la crisi di governo

Sanatoria per Ischia, ora la Lega fa muro dopo la crisi di governo
di Adolfo Pappalardo
Sabato 20 Ottobre 2018, 08:00
3 Minuti di Lettura
Al netto dello scontro nel governo grillo-leghista, la situazione non è diversa sull'isola di Ischia, dove il Carroccio fa muro e attraverso un emendamento del capogruppo alla Camera Riccardo Molinari rilancia per cancellare la norma pro-sanatoria presente nel decreto Genova. Al centro delle querelle l'inserimento del condono 2003 (mai goduto dai campani) nel testo del decreto della ricostruzione post sisma dell'isola. Comitati contro questa norma (che potrebbe essere cancellata nella prossima settimana) e sindaci d'accordo.
 
I comuni interessati sono tre (Casamicciola, Lacco Ameno e Forio) e la norma arriva dopo ben un anno dalla scosse sismiche che sconvolsero l'isola. Ora il tema caldo della ricostruzione. «Chi parla di condono edilizio o sanatoria è assolutamente fuori strada», sbotta il primo cittadino di Lacco Ameno, l'azzurro Giacomo Pascale. E spiega: «Il decreto non nasce mica per il condono, ma si è arrivato a valutarne questa fattispecie perché il governo non vuole dare contributi se gli immobili non sono legittimati. E per contributo non intendo solo le case da ricostruire ma anche chi, malauguratamente, non avrebbe più un alloggio altrove nemmeno in caso della delocalizzazione. Tutto questo non contempla il condono tombale come dice Renzi o qualche altro politico in cerca di visibilità che parla di sanatoria per 30 mila case a Ischia senza nemmeno essersi preso la briga di leggersi il decreto. Tutte fesserie». E quali sarebbero i numeri? «I numeri sono piccolissimi: io ho in totale 2mila pratiche dei tre condoni e solo 300 da verificare perché gli immobili sono danneggiati mentre il collega di Casamicciola ha 3500 pratiche di condono e interessate ne sono appena 800. È un numero limitato». Poi continua: «La disamina della pratica di condono non significa che viene accettata ma anche rigettata. E poi spessissimo parliamo di edilizia minore». Anche se è noto come certi condoni poi finiscono in Italia... «No guardi, una eventuale sanatoria si prevede solo dopo il parere degli enti preposti. E comunque se sei a rischio perché in zona a rischio sismico, te ne vai comunque e chi era abusivo, abusivo resta. E comunque se tutti questi filosofi hanno alternative le espongano pure perché io ai miei 3mila sfollati e ai proprietari delle 60 aziende chiuse cosa dico?».

«Di Maio e Salvini sono stati ad Ischia, hanno visto coi loro occhi le macerie. Adesso, di fronte all'unico vero abuso, quello del ricorso alla parola condono, termine che sta solo nella testa di chi ha interesse politico ad alimentare polemiche strumentali, ma non certo nel Dl Ischia, affrontino seriamente il problema: riconoscano ai cittadini dei tre comuni ischitani colpiti dal sisma il diritto a ricostruirsi la casa se andata distrutta, se lesionata e se le condizioni di legge, magari le stesse già riconosciute in Emilia Romagna nel 2012, lo consentono», afferma la consigliera regionale campana di Fi, Maria Grazia Di Scala, per la quale «se è vero che la politica deve dare soluzioni e risposte, Di Maio e Salvini raccolgano questa occasione per risolvere una volta e per tutte un tema che, come ben sanno, parla di diritti che solo ad Ischia, a Napoli e in Campania sono stati negati».

Dal comitato degli sfollati invece la parola d'ordine è un'altra: prima le emergenze. «Il primo interesse è tutelare terremotati e sfollati. E siamo i primi - attacca la vicepresidente del comitato Annalisa Iaccarino - che non tollereremo furberie».

Contro la norma del decreto anche gli ambientalisti di Italia Nostra secondo cui «l'articolo 25 sancisce di fatto l'ammissibilità al condono di tutte le istanze di sanatoria riguardanti le edificazioni abusive realizzate sull'isola nei 10 anni compresi tra il 1993 e il 2003, che non risultavano sino a ieri nemmeno proponibili secondo le prescrizioni delle leggi 724/94 e 326/03». Ma la norma viene difesa dal parlamentare e coordinatore campano di Fi Domenico De Siano: «Nel decreto c'è solo la volontà di dare la possibilità a chi ha perso tutto di ricostruire ciò che il terremoto ha distrutto. Questo nei soli comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio e laddove le condizioni relative ai contesti di microzonizzazione lo consentano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA