Sanità, norma anti-De Luca: stop ai governatori commissari

Sanità, norma anti-De Luca: stop ai governatori commissari
di Fulvio Scarlata
Venerdì 28 Settembre 2018, 12:30
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«Si ripristina la legge 23 dicembre 2014, n. 190. Le disposizioni si applicano anche agli incarichi commissariali in corso»: la norma spunta un po' a sorpresa nelle «disposizioni urgenti per la città di Genova». Il testo inviato al Quirinale è dedicato alla ricostruzione del ponte Morandi, ma, come in un decreto omnibus, contiene una serie di norme tra cui le «disposizioni urgenti in materia di commissariamento delle Regioni in piano di rientro». E se le norme del governo Renzi erano state definite «emendamento De Luca», questo articolo si può classificare «contra personam», in cui si mette nel mirino il presidente della Campania.

Il decreto Genova è molto atteso per passare alla ricostruzione della rete infrastrutturale del capoluogo ligure. Tuttavia il governo è riuscito a far entrare anche una norma sui commissari regionali alla sanità. I 5Stelle hanno sempre giurato che una volta al potere avrebbero rimosso le leggi e gli articoli di legge resi illeggibili perché strutturati con riferimenti a commi e articoli di leggi del passato. Un buon proposito dimenticato: l'articolo 45 del decreto Genova, infatti, è incomprensibile. Basta una citazione: «All'articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, dopo il comma 85, è inserito il seguente: 85-bis».

Bisogna, perciò, tradurre. In pratica si ripristina la legge 23 dicembre 2014, n. 190 in relazione ai commissari ad acta per la predisposizione o l'attuazione del piano di rientro delle Regioni per il settore sanitario.
 
La norma impediva ai presidenti di Regione di diventare commissari per la Sanità ed era stata modificata nel novembre 2016 con l'«emendamento De Luca» che limitava la incompatibilità ai presidenti regionali che avevano provocato il dissesto nella sanità. La nomina a commissario per De Luca è, poi, arrivata solo nel luglio dello scorso anno. Dopo la vittoria elettorale e la nomina del governo Conte, per i 5Stelle è diventato prioritario proprio silurare il commissario alla Sanità campano per poterne nominare uno proprio. Così si arriva a questo articolo: si ristabilisce la legge del 2014 con l'incompatibilità tra presidente della Regione e commissario che «deve possedere un curriculum che evidenzi qualificate e comprovate professionalità ed esperienza di gestione sanitaria anche in base ai risultati in precedenza conseguiti. La disciplina di cui al presente comma si applica alle nomine effettuate, a qualunque titolo, successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge». Una volta approvato questo decreto, entro 60 giorni si procederà alla nomina del nuovo commissario per la sanità. Ma è facile immaginare che la Campania aprirà un conflitto costituzionale con il governo.
 
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