Santanché, ecco a chi ha ceduto le azioni del Twiga: metà a Briatore e metà al fidanzato Dimitri Kunz d'Asburgo

Il ministro del Turismo ha detto di essersi spossessata del pacchetto azionario nel Twiga per evitare conflitti di interesse

Twiga, Santanchè ha ceduto il 22%: metà a Briatore e metà al fidanzato Dimitri Kunz d'Asburgo
Twiga, Santanchè ha ceduto il 22%: metà a Briatore e metà al fidanzato Dimitri Kunz d'Asburgo
di Rosario Dimito
Giovedì 24 Novembre 2022, 11:31 - Ultimo agg. 25 Novembre, 11:15
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«Ho venduto le mie quote del Twiga. A chi? Questo non vi riguarda, l’ho fatto». Svelato il mistero creato stamattina in un'intervista: Daniela Santanchéministro del Turismo, ha ceduto il 22,05% intestato alla Immobiliare Dani srl del Twiga di Forte dei Marmi, il club turistico esclusivo dei vip creato da Flavio Briatore, metà allo stesso Briatore e l’altra metà al fidanzato Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena.

La Santanchè ha detto di essersi spossessata del pacchetto azionario nel Twiga per evitare conflitti di interesse, ma l’operazione potrebbe suscitare qualche perplessità visto che gli acquirenti sono a lei legati da vincoli di affari e affettivi.

Prezzo: 1,4 milioni per l’11,025% ceduto alla Majestas dell’imprenditore e dirigente sportivo, da pagare in due rate. Invece Dimitri Kunz ha acquisito il restante 11% in due operazioni distinte: la prima del 3,75% tramite la Thor che era titolare della nuda proprietà dell’intero 22,05% della ministra a un prezzo di 487.500 euro, la seconda del 7,275% attraverso Modi srl di cui è amministratore unico per 945.800. La Santanchè ha portato a casa circa 3 milioni.

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Twiga, il rimpasto

A seguito del rimpasto azionario, Majestas di Briatore è salito al 56,9%, mentre la quota restante è di Thierry Bruno Thierry Sebastien (10%), della Thor srl edella Modi entrambi facenti capo a Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena.

La cessione di quote è avvenuta davanti al notaio Paola Casali di Milano che ha redatto tre documenti, di cui Il Messaggero.it è venuto in possesso.

Il conflitto di interesse della Santanchè era sorto subito con la nomina nel governo. Ha lasciato a Musumeci la delega sulle spiagge visto che il Twiga è anche uno stabilimento balneare molto frequentato dal jet set: paga un canone di concessione di 17.600 euro l’anno a fronte di un fatturato di 4 milioni, e come tutti gli altri locali simili è nel mirino dell’Europa per il mancato rispetto della Direttiva Bolkestein sulla concorrenza. E dopo aver affermato a caldo che avrebbe mantenuto la partecipazione nel Twiga, ci ha ripensato trovando la soluzione che però non allontana del tutto i sospetti. La Santanchè si trova anche al centro del polverone per la deriva della Visibilia editore, della quale è stata azionista sino ad ottobre e oggetto di una richiesta di fallimento da parte della procura di Milano. 

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