Il presidente dell'Anci replica al ministro: «Basta scaricabarile sulle scuole a rischio»

di Marco Esposito
Presidente Antonio Decaro, il ministro dell'Istruzione
Marco Bussetti ha invitato i sindaci a non chiudere le scuole in
modo preventivo assicurando che le risorse per la messa in
sicurezza degli istituti ci sono e arriveranno in modo celere.
Soddisfatto?
«Solo in parte - risponde il sindaco di Bari e numero uno dell'Anci - perché apprezzo le buone intenzioni ma intanto è ben evidente un problema di risorse e di scadenze».
Partiamo dalle scadenze. Quella per i certificati dei vulnerabilità sismica delle scuole scadeva oggi ed è stata rinviata al 31 dicembre. Auspica forse altre proroghe?
«La proroga non nasce da un nostro ritardo ma dalla lentezza con la quale sono stati assegnati i fondi per le indagini di vulnerabilità sismica e le progettazioni degli interventi. Sono arrivate richieste da quattromila comuni e i 150 milioni copriranno i fabbisogni di 1600 comuni. Mi sembra evidente che sui tempi non ci siamo e anche il 31 dicembre è troppo vicino».
A settembre il ministro metterà in rete le certificazioni di sicurezza per tutti gli edifici scolastici e si sa che in molti casi mancano proprio le documentazioni. A quel punto scatteranno le pressioni dei genitori per chiudere le scuole senza certificato anti incendio o di vulnerabilità sismica?
«Bussetti ha chiarito che l'assenza di un certificato non equivale a una struttura insicura. Ma è evidente che quei certificati vanno prodotti. Parliamo di quello più delicato: la vulnerabilità sismica. Una volta ottenute le valutazioni, per chi riuscirà a effettuarle entro il 31 dicembre di quest'anno, se scopriamo che molti edifici non arrivano al parametro di sicurezza di 1 cosa facciamo? A Grosseto la Cassazione ha disposto la chiusura di una scuola con indice di 0,985. Cosa facciamo? Dopo l'Epifania ci troviamo migliaia di istituti scolastici chiusi?»
Venerdì 31 Agosto 2018, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 31-08-2018 15:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Solo in parte - risponde il sindaco di Bari e numero uno dell'Anci - perché apprezzo le buone intenzioni ma intanto è ben evidente un problema di risorse e di scadenze».
Partiamo dalle scadenze. Quella per i certificati dei vulnerabilità sismica delle scuole scadeva oggi ed è stata rinviata al 31 dicembre. Auspica forse altre proroghe?
«La proroga non nasce da un nostro ritardo ma dalla lentezza con la quale sono stati assegnati i fondi per le indagini di vulnerabilità sismica e le progettazioni degli interventi. Sono arrivate richieste da quattromila comuni e i 150 milioni copriranno i fabbisogni di 1600 comuni. Mi sembra evidente che sui tempi non ci siamo e anche il 31 dicembre è troppo vicino».
A settembre il ministro metterà in rete le certificazioni di sicurezza per tutti gli edifici scolastici e si sa che in molti casi mancano proprio le documentazioni. A quel punto scatteranno le pressioni dei genitori per chiudere le scuole senza certificato anti incendio o di vulnerabilità sismica?
«Bussetti ha chiarito che l'assenza di un certificato non equivale a una struttura insicura. Ma è evidente che quei certificati vanno prodotti. Parliamo di quello più delicato: la vulnerabilità sismica. Una volta ottenute le valutazioni, per chi riuscirà a effettuarle entro il 31 dicembre di quest'anno, se scopriamo che molti edifici non arrivano al parametro di sicurezza di 1 cosa facciamo? A Grosseto la Cassazione ha disposto la chiusura di una scuola con indice di 0,985. Cosa facciamo? Dopo l'Epifania ci troviamo migliaia di istituti scolastici chiusi?»
CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO:
- Accesso illimitato agli articoli
selezionati dal quotidiano - Le edizioni del giornale ogni giorno
su PC, smartphone e tablet
Se sei già un cliente accedi con le tue credenziali:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ACCEDI AL MATTINO
oppure usa i dati del tuo account