Statali, 450 mila assunzioni in 3 anni nella pubblica amministrazione. Zangrillo apre sul contratto

Ma ora mancano i soldi per i rinnovi contrattuali. «Saranno trovati con la prossima legge di Bilancio»

Statali, 450 mila assunzioni in 3 anni nella pubblica amministrazione. Zangrillo apre sul contratto
Statali, 450 mila assunzioni in 3 anni nella pubblica amministrazione. Zangrillo apre sul contratto
di Andrea Bassi
Sabato 4 Marzo 2023, 00:04 - Ultimo agg. 12:29
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Le assunzioni prima di tutto. Quest’anno nel pubblico entreranno 156.000 persone. E altrettante il prossimo anno e il 2025, per un totale di oltre 450 mila nuovi posti. E poi una prima apertura, anche se blanda, sul rinnovo dei contratti pubblici del pubblico impiego. 

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LE TAPPE

Al primo incontro con i sindacati dal suo insediamento, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, non nasconde le difficoltà a trovare soldi per gli statali.

La promessa è che si impegnerà con il governo affinché vengano trovate risorse nella prossima manovra finanziaria. Naturalmente molto dipenderà dall’andamento dell’economia e dalle priorità che stabilirà Palazzo Chigi. Zangrillo con i sindacati, ha rivendicato di aver rinnovato a fine 2022 i contratti di Enti locali, Sanità, Istruzione e Ricerca (parte economica),e ha ricordato l’impegno del governo sull’una tantum per il 2023 previsto con la legge di Bilancio, un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi di euro che si è aggiunto alle altre importanti misure a favore di famiglie e imprese per far fronte alla crisi energetica. 

E ha ribadito la necessità di «verificare la disponibilità di risorse per i rinnovi contrattuali 2022-2024». Un primo riscontro si potrà avere già nel Def, il documento di economia e finanza di aprile. «Se davvero vogliamo rimettere il lavoro pubblico al centro delle politiche del Paese», hanno affermano Cgil, Fp Cgil e Flc Cgil, «vanno affrontate prioritariamente alcune questioni: aumento dei salari, contrasto alla precarietà e quindi qualità dell’occupazione, nuove assunzioni». Dura la presa di posizione del leader della Uil Pierpaolo Bombardieri. «La notizia», ha detto dopo l’incontro con Zangrillo, «è che non ci sono soldi e che quindi milioni di lavoratori pubblici per quest’anno non avranno l’aumento. Questa è la notizia drammatica». 

Per il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ed il segretario generale della Fp Cisl Maurizio Petriccioli «bisogna rinnovare tutti i contratti 2022-2024 adeguando i salari all’inflazione oltre a dare un forte impulso agli investimenti in tecnologia, digitalizzazione e capitale umano; stabilizzare il precariato e avviare un grande piano di assunzioni che metta davvero la parola fine ad anni di irresponsabile blocco del turnover». 

LE POSIZIONI

Massimo Battaglia, segretario generale di Confsal-Unsa, ha ricordato come i «contratti sono scaduti da 14 mesi e lo sblocco dei precedenti rinnovi è avvenuto solo a seguito di una decisione della Corte Costituzionale. La contrattazione», ha spiegato, «non può più essere congelata, soprattutto in una fase economica come quella attuale caratterizzata da una perdita costante di valore delle retribuzioni a causa della forte inflazione». 
Anche per Marco Carlomagno, segretario generale Cse, «vanno avviate con immediatezza le trattative per il rinnovo dei Contratti nazionali di lavoro scaduti a dicembre del 2021 e definiti quelli della tornata precedente, ancora fermi al palo come quello della Presidenza del Consiglio dei ministri e di tutte le aree della dirigenza». 

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