Si fa presto a dire: serve una svolta ecologista

di Mauro Calise
Lunedì 23 Settembre 2019, 08:00
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Comincia finalmente a vedersi qualche numero sull'ecosfida. Sono ancora piccole cifre, ma simbolicamente importanti. Anche perché il vero problema di una svolta ambientalista in Italia non è il reperimento di risorse. Ma la capacità di mettere in campo politiche nel segno dell'eco new deal su tutti o quasi i principali fronti di intervento del governo. Non manca la consapevolezza tecnica. Anzi come ha illustrato D'Angelis ieri su queste colonne in Italia si può contare sul lavoro di documentazione e proposte fatto da una task force di eccellenza proprio a Palazzo Chigi. Quel che manca è la convinzione politica. O meglio, una spinta pressante e costante all'interno dei due partiti che reggono il nuovo esecutivo. 

A parole, si sa, proprio l'ambiente è stato presentato come il collante che dovrebbe unificare la bandiera originaria dei grillini e quella nuova con cui Zingaretti vorrebbe cambiare il suo Pd. Se, però, dalle buone intenzioni si passa ai fatti e agli interessi in campo, il quadro appare molto diverso. I cinquestelle si sono dimostrati alla prima esperienza di governo molto più bravi a dire no che a proporre soluzioni costruttive alternative

E la ragione principale è che a fermare ci vuole poco, e si raccoglie subito consenso. Mentre mettere in pista un modello alternativo di sviluppo richiede, nella gran parte dei casi, conoscenze complesse e tempi di realizzazione alquanto lunghi. Il Pd è messo ancora peggio. Nessuna delle sue numerose correnti si caratterizza per la spinta ideale ecologista (ammesso che ne abbiano qualcuna). L'unica quella civatiana che gravitava su questi orizzonti è finita fuori dal partito. Si può partendo da questi presupposti dare gambe politiche robuste e veloci alla svolta ambientalista? Ci sono tre risposte possibili, che non si escludono necessariamente tra di loro.

La prima è che l'iniziativa dall'alto supplisca alle debolezze interne ai due partiti. L'eco new deal dovrebbe diventare l'asse del programma di Conte, coinvolgendo tutti i ministeri e trovando il pieno appoggio dei capi politici dell'alleanza. Per riuscire in una simile impresa, il premier dovrebbe prendere a prestito non solo lo slogan di Roosevelt, ma la sua rivoluzione amministrativa. Che consentì di superare l'inerzia dei vecchi apparati e notabili con la creazione di agenzie trasversali che rispondevano direttamente al Presidente.

La seconda risposta prevede la formazione prevalentemente dal basso di un nuovo movimento politico. Era la strada su cui stavano lavorando numerose reti associative, con la benedizione di qualche gruppo editoriale progressista e l'attenzione di un drappello di sindaci illuminati. L'operazione puntava a dar vita a una costola a sinistra del Pd speculare a quella renziana per misurarsi nel giro di un anno alle elezioni che quasi tutti si aspettavano per il 2020. Il ribaltone nell'esecutivo ha complicato di molto questi piani, ma non li ha necessariamente affossati. Infine, la terza opzione è quella spontaneista doc. Prevede che, ancora una volta, l'establishment vecchio e nuovo italiano non sia capace di prendere sul serio il problema della sopravvivenza del pianeta. E, per assistere a un cambiamento di rotta, si debba attendere l'urto diretto e autogestito della generazione Greta che bussa prepotentemente alle urne.

Dovessi assegnare ai tre scenari un tasso di probabilità di successo, darei 10 per cento al primo, venti al secondo e settanta al terzo. Il che non suona come molto ottimistico per la sopravvivenza del governo. Naturalmente, è sempre possibile che le percentuali e le soluzioni si rimescolino. Ma, perché accada, c'è comunque bisogno di una rivoluzione culturale. Uno tsunami di idee e di valori che faccia dell'ambiente il nuovo cleavage della politica italiana. Creando al posto della spaccatura personale ieri contro Berlusconi, oggi contro Salvini uno spartiacque sui grandi temi della civiltà sostenibile. Con molte incognite, e una certezza. Se c'è un futuro per l'alleanza giallorossa, passa per questo orizzonte.
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