Tassa sugli extraprofitti, si cambia: correttivi su aliquota e base imponibile

Tassa sugli extraprofitti, si cambia: correttivi su aliquota e base imponibile
Tassa sugli extraprofitti, si cambia: correttivi su aliquota e base imponibile
di Roberta Amoruso
Venerdì 28 Ottobre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12:59
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L’obiettivo è chiaro: raccogliere più risorse possibili dagli extraprofitti accumulati dal settore dell’energia in più di un anno di prezzi folli del gas per girarlo a imprese e famiglie in sofferenza. La rotta del governo Meloni è quella già tracciata dall’esecutivo Draghi. Ma i correttivi allo studio in questi giorni faranno la differenza, a sentire i tecnici già al lavoro. E sono almeno due i correttivi necessari a «una norma fatta male», a sentire i ministri del governo Meloni, sui quali girano le simulazioni in corso: il cambio della base imponibile, dal confronto sull’Iva alla tassazione sui profitti, fino a trasformare il balzello in una sorta di addizionale Ires; ma sul tavolo c’è anche l’ipotesi di alzare la percentuale di prelievo, ora fissata al 25%. Un contributo necessario per il premier, che ha ben presente anche la rotta tracciata a Bruxelles tra contributo di solidarietà (pari al 33% degli utili extra) delle società petrolifere (si parla di circa 140 miliardi da cercare nel settore in Europa) e la necessità di offrire garanzie statali, quindi nuove finestre di liquidità, alle utilities costrette a pagare il gas a prezzi elevatissimi. Interi pezzi della filiera energetica italiana sono, infatti, più impegnati a parare i colpi di un sistema al collasso, tra richieste di integrazione dei margini di garanzia per continuare ad operare sui mercati (le cosiddette margin calls che scattano con l’aumento dei prezzi), difficoltà nel reperimento del gas da parte delle piccole società e clienti finali sempre più in affanno con i pagamenti. Dunque gli extraprofitti vanno cercati con una certa cura.  

Lo ha detto chiaramente il premier Giorgia Meloni nel corso delle repliche al Senato, citando extragettito ed extraprofitti tra le pieghe del bilancio in cui recuperare le risorse per combattere il caro-energia. Ma a confermare e ribadire l’urgenza del dossier è stato ancora ieri il ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso

L’energia è oggi il «tema emergenziale», ha detto Urso ribadendo l’intenzione del governo di «regolare meglio un norma come quella degli extraprofitti».

Sarà «uno dei primi provvedimenti di questo governo; «la faremo meglio, e con quelle risorse sarà possibile sostenere imprese e famiglie in questa fase di transizione, per sostenere il costo delle bollette», ha aggiunto dal Salone della Giustizia. Servirà per reperire risorse come misura «congiunturale in attesa che l’Europa realizzi misure più strutturali». 

Del resto, i numeri dicono in modo chiaro che così com’è la tassa attuale non ha funzionato. Il governo Draghi puntava a incassare 10,5 miliardi stimando 42 miliardi di extraprofitti in 7 mesi. Ma ne sono arrivati poco più di un miliardo. Con l’esecutivo Draghi rivedendo le stime contava di arrivare almeno a 5-6 miliardi entro fine anno. In compenso sono fioccati i ricorsi per incostituzionalità da parte di molte utilities. 

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Mentre, sempre nelle previsioni del governo Draghi dovrebbero arrivare altri 4,3 miliardi nel 2022 dalla tassa fissata per gli extraprofitti Fer, cioè delle società che produzono energia rinnovabile, per le quale è previsto che consegnino gli incassi che superano 62 euro per ogni megawattora di energia rinnovabile venduta. Le nuove simulazioni sono in corso ma l’impressione, tra i tecnici al lavoro, è che la riscrittura della norma punti a recuperare almeno altri 10 miliardi. 

Un altro dossier molto caldo per il governo Meloni, è il destino della raffineria Lukoil di Priolo (Isab), ora costretta a trattare soltanto greggio russo per via della spada di Damocle delle sanzioni in arrivo per Mosca che hanno chiuso i rubinetti delle banche. Dal 6 dicembre, con lo stop al greggio da Mosca, si rischia lo stop totale. Ma la continuità produttiva sarà salvaguardata, assicurano fonti vicine al dossier.

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