Terremoto, Mattarella torna a Norcia, la spinta alla ricostruzione: «C’è ancora molto da fare»

Terremoto, Mattarella torna a Norcia, la spinta alla ricostruzione: «C’è ancora molto da fare»
Terremoto, Mattarella torna a Norcia, la spinta alla ricostruzione: «C’è ancora molto da fare»
di Ilaria Bosi e Italo Carmignani
Sabato 26 Febbraio 2022, 10:00 - Ultimo agg. 10:16
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«Questo territorio reca i segni e le lacerazioni che il sisma ha provocato, ma c'è anche qualche segno di ripresa. E in questo intreccio di risultati conseguiti, di attese sofferte e di tante opere ancora da realizzare si colloca la mia visita qui». Le parole del presidente Sergio Mattarella ai cittadini di Norcia fanno da viatico e risuonano come un'assicurazione che «il lungo tempo trascorso non attenua l'impegno della Repubblica per le zone del terremoto, ma semmai lo rafforza». 

Il Capo dello Stato ha scelto l'Umbria terremotata per la prima uscita istituzionale del secondo settennato e non a caso la prima tappa della sua visita è stata nell'area di via XX settembre, dove si trovano le casette provvisorie del dopo sisma. Qui ha incontrato Leonardo, uno dei bambini simbolo del terremoto: il piccolo, nato il 21 agosto del 2016, è arrivato per la prima volta a Norcia nel pomeriggio del 23 agosto, poche ora prima della scossa notturna che ha messo in ginocchio il centro Italia, seminando morte e distruzione. «Anche la nostra casa hanno raccontato i genitori è stata distrutta dal terremoto, ma con il bimbo di pochi giorni eravamo tutti svegli e ci siamo potuti mettere in salvo». All'uscita dalle Sae, il presidente si è soffermato con la signora Carla Grandinelli: «Il Presidente mi ha chiesto cosa volessi racconta l'anziana con emozione e io mi sono limitata a rispondere che rivoglio solo la mia casa.

Cosa mi ha detto Mattarella? Che ho ragione!». A Porta Romana il Capo dello Stato è stato accolto dai bambini delle classi 4 e 5 della scuola primaria di Norcia, che gli hanno donato un libro, accompagnati dalla dirigente scolastica Rossella Tonti, che nel dicembre del 2018 è stata insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. 

Mattarella, accompagnato dalla presidente della Regione Donatella Tesei, dal commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, dal sindaco Nicola Alemanno e dalle numerose autorità presenti, ha poi visitato i cantieri del centro storico, arrivando nel cuore della Basilica di San Benedetto, dove ha partecipato all'accensione della Fiaccola della pace, benedetta solo qualche giorno fa da Papa Francesco. In Piazza San Benedetto, in uno degli spazi allestiti per Mostra Mercato del Tartufo, il Capo dello Stato è stato accolto dall'applauso di centinaia di persone: «Dall'agosto 2016 e nel gennaio 2017 ha detto questo territorio è stato profondamente ferito con effetti distruttivi drammatici, in un'area vastissima. Il lavoro di ricostruzione è di grande impegno, è partito ottenendo risultati anche importanti, ma con la consapevolezza che vi è tanto ancora da fare. In due anni in cui ai danni del sisma si è aggiunta la gravità della pandemia e delle difficoltà che questa ha arrecato, queste zone hanno sofferto più di altre per le condizioni di base in cui si trovavano». 

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Prima dell'intervento di Mattarella, il commissario straordinario Legnini ha fornito alcuni dati della ricostruzione, evidenziando che «le molteplici semplificazioni normative e procedimentali che abbiamo promosso e conquistato nei due anni trascorsi, insieme alle consistenti risorse finanziarie che lo Stato ha messo a disposizione (negli ultimi due anni sono stati stanziati circa 10 miliardi aggiuntivi), hanno consentito di autorizzare e finanziare nel corso del 2021 oltre 5.200 cantieri privati. Anche la ricostruzione pubblica inizia finalmente a prendere forma, come stiamo positivamente testimoniando oggi proprio qui a Norcia, con l'avvio dei due importanti cantieri della Basilica di San Benedetto e del Palazzo Comunale». La nuova stima complessiva dei danni provocati dal sisma del Centro Italia parla di un importo complessivo di 27,2 miliardi di euro (solo ad Amatrice il danno calcolato è di 1,2 miliardi): la partita più importante riguarda la ricostruzione privata (19,4 miliardi), mentre per quella pubblica ci vorranno 6,6 miliari. Il danno a chiese ed edifici di culto è stato quantificato in 1,2 miliardi. All'appello, però, manca ancora il 60 per cento delle domande di contributo da parte dei privati. 

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