FI, lo strappo di Toti: «Patto con Salvini, Berlusconi superato»

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti
di Emilio Pucci
Venerdì 14 Giugno 2019, 08:13 - Ultimo agg. 12:22
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Nessun asse per il voto a settembre, in realtà l'intesa tra la Lega e l'ala del nord di FI che guarda a Giovanni Toti come interlocutore per il futuro è un'altra: ovvero quella di far proseguire la legislatura, puntellare il governo, appoggiando le misure care al partito di via Bellerio e logorare l'immagine di Berlusconi.
Tra il governatore della Liguria e il Cavaliere è sfida aperta. «Se ci saranno le primarie per scegliere il segretario di Forza Italia io mi candido certamente. Con le mie idee. Ragionerei anche sul nome di Forza Italia. Berlusconi capisca che un'epoca è finita», dice il primo. «Lasciamolo perdere. L'ho nominato io e chiede la democrazia... un nominatissimo chiede la democrazia», risponde il secondo che ritiene che la kermesse organizzata da Toti per il 6 luglio si trasformerà in un grande flop, «ci andranno quattro persone».

IL MALESSERE
Ma lo scontro tra i due si gioca in un clima di grande malessere dentro il partito azzurro. L'ex premier, durante l'ufficio di presidenza del partito, ha detto di aver incontrato Salvini: «Mi ha detto ha riferito che è disponibile a ragionare su un futuro di centrodestra insieme. Una federazione o una fusione con la Lega». Parole che hanno irritato e non poco i dirigenti del Sud che fanno riferimento alla Carfagna e pronunciate, osserva più di un presente alla riunione, per rimarcare che Berlusconi resta il capo indiscusso del partito, che solo lui è delegato a trattare e nessuno deve mettere in discussione le sue nomine. Del resto c'è stata una frenata sul cambiamento annunciato due giorni fa.

STOP AI COORDINATORI
Il Consiglio nazionale forzista si terrà il 25 giugno ma l'ex presidente del Consiglio ha detto ai suoi di andare avanti sui congressi locali, nulla di più. Lo schema dei coordinatori la squadra di tre o cinque esponenti che avrebbe dovuto reggere il partito non c'è già più. E così i malpancisti in FI ritengono che alla fine non verrà modificato quasi nulla, che anche lo statuto verrà cambiato in minima parte. Insomma l'ex presidente del Consiglio tra l'altro ha fatto distribuire anche un opuscolo che riassume le battaglie sui valori portate avanti in questi anni e i risultati del suo esecutivo - ha fatto pesare di essere il proprietario indiscusso del marchio.

I DEBITI
A certificarlo il tesoriere del partito, Messina: «FI deve 92 milioni di euro a Berlusconi», ha spiegato. L'uomo Fininvest ha certificato inclemente, in realtà, anche la crisi di Forza Italia: «Più del 50% dei parlamentari eletti non ha versato i 30 mila euro dovuti al momento della candidatura, più del 60% non paga i 900 euro mensili che dovrebbero andare nelle casse azzurre». In questo clima di fibrillazione Toti punta a portare avanti l'Opa e conquistarsi uno spazio al fianco di Salvini. «Per ora quella di Toti è un'operazione fumosa, vediamo se avrà il coraggio di andare avanti», dicono dal partito di via Bellerio. Il Capitano', ovvero Salvini, resta alla finestra. Non esclude che in caso di elezioni anticipate possa formarsi un asse con Fratelli d'Italia, ma per ora prevale la tesi che la Lega eventualmente vada da sola alle urne.

«A noi un matrimonio con la Meloni non conviene. Vale il voto utile e poi a destra ci siamo noi mentre Toti potrebbe essere un polo attrattivo per i moderati. Potrebbe avere un po' di seggi», dice chiaro e tondo un big del Carroccio. Da FdI si sottolinea come per ora pesi la partita in Europa: «La Lega è riuscita a mettere insieme solo 70 europarlamentari, noi abbiamo un peso anche maggiore della Lega», la tesi. Raffreddati i rapporti anche tra Meloni e Toti. Con la prima che intende far pesare il 7% dei consensi che emerge dai sondaggi. «Toti faccia la sua operazione, poi vediamo cosa succede», tagliano corto da FdI.
Intanto Berlusconi ha aperto il fronte giustizia. «Chiederemo udienza al Capo dello Stato Mattarella per esporre le nostre preoccupazioni» e per chiedere «lo scioglimento del Csm. Chiederemo anche una commissione di inchiesta in Parlamento», ha spiegato ai giornalisti.
 
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