Turismo organizzato, con l'improvvisazione il settore muore: «Viviamo di programmazione, serve cambio di passo»

Turismo, con l'improvvisazione il settore muore: «Viviamo di programmazione, serve cambio di passo»
Turismo, con l'improvvisazione il settore muore: «Viviamo di programmazione, serve cambio di passo»
Lunedì 9 Agosto 2021, 15:34 - Ultimo agg. 24 Marzo, 15:58
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L'estate 2021 allarma più della pecedente. Le associazioni del turismo organizzato - Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti e Fto Confcommercio - esprimono la propria «delusione per le azioni fino ad oggi messe in campo dal nuovo ministero e forte preoccupazione per lo stato di crisi prolungata in cui il settore risulta impantanato. Lanciano un grido di allarme ancora più forte per la tenuta del settore e la necessità di interventi mirati e urgenti a sostegno delle imprese e dell'occupazione del settore e chiedono al ministro Garavaglia un deciso cambio di passo soprattutto nella continuità di interlocuzione fino all'uscita dalla crisi». «A fronte di un 2021 peggiore del 2020, le misure di sostegno - dicono - sono addirittura diminuite».

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Questi alcuni dei punti caldi secondo le associazioni: «1) Direttore tecnico. Dal sito del ministero del Turismo apprendiamo che è stato firmato un decreto con la disciplina della figura del direttore tecnico: una norma che era attesa da 10 anni e per la quale sarebbe stata auspicabile una maggiore condivisione, da rimandare in un momento meno drammatico per il settore. 2) Corridoi turistici. Nonostante le ripetute richieste e segnalazioni - lamentano - non si ha ancora nessuna certezza di tali aperture. Ogni Paese sta andando avanti autonomamente con il risultato che il turismo organizzato italiano outgoing è fermo ma stanno continuando le prenotazioni fai-da-te e le partenze dagli altri Paesi europei verso Paesi extra-Ue. 3) Nessun nuovo sostegno specifico - dicono - è stato riconosciuto nel decreto sostegni bis.

Erano stati richiesti almeno altri 500 milioni per il fondo dell'art. 182 solo per il settore ma non sono stati stanziati. A luglio è terminato il credito d'imposta sugli affitti e a ottobre finiscono gli ammortizzatori sociali: la situazione non è più economicamente sostenibile. 4) Green pass. Le regole entrate in vigore oggi, modificate all'ultimo minuto, sono confuse e difficilmente applicabili soprattutto per le imprese che si occupano di incoming: numerose sono state le disdette di pacchetti per la norma sulla ristorazione al chiuso e per musei e luoghi della cultura. Per chi vive di programmazione non si possono cambiare le regole ogni giorno senza un adeguato preavviso.

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5) Ristori 2020: sono ancora in pagamento i ristori dello scorso anno, ed in particolare quelle di più grandi dimensioni e con migliaia di posti di lavoro in grave pericolo. 6) Nuovo bando. Nonostante sia stato annunciato da maggio, il settore è in attesa ancora del nuovo bando per l'assegnazione dei 128 milioni residui dallo scorso anno e del rifinanziamento del fondo per il 2021. 7) Trasporti: gli organizzatori di pacchetti turistici continuano a subire gli oneri derivanti da cancellazioni improvvise da parte delle compagnie aeree low cost. Dal primo settembre cambieranno le regole del green pass per i trasporti: si auspica una maggiore chiarezza e di conoscere in anticipo i provvedimenti per non cogliere ancora una volta gli operatori di sorpresa. Inoltre, evidenziamo la necessità che il passaggio da Alitalia a Ita non crei disagi a viaggiatori e operatori del settore». 

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