Ucraina, asse tra Italia e Francia: «Non c’è pace senza diritti. Irrinunciabile difendersi»

Il messaggio: «Irrinunciabile difendersi Soccorrere il popolo aggredito un dovere»
Il messaggio: «Irrinunciabile difendersi Soccorrere il popolo aggredito un dovere»
di Franca Giansoldati e Cristiana Mangani
Lunedì 24 Ottobre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 10:01
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Diritti, giustizia, dialogo. Ruota intorno a questi principi la strada per la pace. Una pace che è risuonata forte, ieri pomeriggio, durante la prima delle tre giornate dell’evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha riunito un Parlamento informale delle religioni, con più di 200 rappresentanti da tutto il mondo. Ed è proprio sul rispetto dei diritti di chi è stato aggredito ingiustamente e sulla necessità di uscire dalla logica del riarmo che hanno fatto fronte comune il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente francese Emmanuel Macron, che hanno aperto l’assise internazionale.  

«Serve una pace che non ignori il diritto a difendersi e non distolga lo sguardo dal dovere di prestare soccorso a un popolo aggredito - ha dichiarato il capo dello Stato - In Ucraina, come altrove, occorre riannodare i fili dell’umanità che la guerra spezza: vite, famiglie, legami umani e sociali. È anzitutto una sfida in Europa e per l’Europa». E allora la Ue deve ricoprire un ruolo di «garante». «La pace va preparata, o è integrale o non è», ha aggiunto mettendo in guardia dal rischio che «nuove cortine di odio separino i popoli d’Europa». L’Europa non può e non deve permettersi di «cadere prigioniera della precarietà, incapace di assolvere al suo naturale ruolo di garante di pace e di stabilità nel continente e nelle aree vicine». Parla con forza di pace Macron, anche se non con la resa: in Ucraina «la pace è possibile», ma sarà «quando e quella che decideranno loro - ha detto riferendosi agli ucraini - e che rispetterà i diritti del popolo sovrano. Non lasciamo che la pace sia catturata dal potere russo. Oggi la pace non può essere la consacrazione della legge del più forte né il cessate il fuoco che definirebbe uno stato di fatto. Ce l’ho messa tutta per dialogare con Putin», ma ora è il momento di parlare, anche «sotto traccia», con il popolo russo perché «non è la loro guerra». Macron è arrivato a Roma nel pomeriggio di ieri, accompagnato dalla moglie Brigitte, che, però, non ha partecipato all’evento alla Nuvola. La first lady si è recata alla Casa del cinema a villa Borghese, dove si stanno svolgendo incontri nell’ambito della Festa del cinema. Poi Macron ha incontrato la neo premier Giorgia Meloni, e la serata si è conclusa con la coppia presidenziale nella sede della Comunità di Sant’Egidio a Trastevere, per una cena con esponenti del mondo religioso. Questa mattina vedranno il Papa e andranno al Quirinale per un pranzo privato con Mattarella. La giornata di apertura è stata l’occasione per la prima uscita pubblica di alcuni esponenti del neo governo: in prima fila accanto ai presidenti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello dello Sviluppo economico, Giorgia Meloni, degli Esteri Antonio Tajani (salutato da Macron molto calorosamente). «Lavoreremo sempre insieme all’Ue e alla Nato. Non c’è pace senza giustizia», ha spiegato il nuovo capo della Farnesina. Il pensiero del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha fatto da corollario alla linea della costruzione di una pace senza ricorso alle armi: «Si parla troppo di riarmo, dovremo riprendere un discorso forte per evitare che l’unica logica sia quella militare». 

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E anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, ha indicato il dialogo come unica chance per la composizione dei conflitti.

Un lungo applauso ha salutato l’intervento di Mattarella, e un’accoglienza altrettanto calorosa, i santegidini hanno riservato a Macron. Amico di lunga data, il presidente francese ha attivato con la Comunità, in Francia, diversi corridoi umanitari mentre in Africa – dove la piccola Onu di Trastevere è presente da tempo – sono possibili progetti comuni per mitigare il sentimento antifrancese.

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