Sputnik, San Marino riapre e l'Italia
​studia gli effetti del vaccino russo

Sputnik, San Marino riapre e l'Italia studia gli effetti del vaccino russo
di Gigi Di Fiore
Domenica 11 Aprile 2021, 08:40 - Ultimo agg. 12 Aprile, 08:04
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C'è un pezzo d'Italia, che Italia non è, che da domani riaprirà bar e ristoranti fino alle 21,30 con tutte le scuole aperte alle lezioni in presenza. Un pezzo d'Italia in provincia di Rimini, ma con un governo autonomo: la Repubblica di San Marino.


CONTAGI E VACCINI
I capitani reggenti della Repubblica, Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini, hanno firmato due giorni fa l'ultimo decreto che dà il via libera. Nelle ultime 24 ore, tra i sammarinesi 12 nuovi positivi e 57 guariti. Nell'unico ospedale, 37 ricoverati, con 29 in isolamento e 8 in terapia intensiva. In totale, da inizio pandemia contagiato il 7 per cento della popolazione, con 4596 positivi di cui 4477 guariti, per 55935 tamponi. I morti sono stati 85. Certo, i numeri sono favoriti dal ristretto numero di cittadini sammarinesi, che sono 33860. Piccolo è bello, se si considera che, per fare un esempio napoletano, solo il quartiere Vomero di residenti ne ha 47847. Ma, anche con numeri ridotti, San Marino resta un caso unico sulla penisola e l'Istituto per la sicurezza sociale, il corrispondente al nostro Istituto della sanità, prevede di vaccinare con la prima dose entro la fine del mese tutta la popolazione. Entro maggio, anche la seconda dose a tutti. Al momento, i vaccinati sono la metà dei sammarinesi: 16406 persone. Di questi, 7220 anche con la seconda dose. Ma la rapidità non si spiega solo con il ridotto numero di persone da vaccinare, c'è anche dell'altro. Ed è la disponibilità dei vaccini, che a San Marino non mancano.


L'ACCORDO CON LA RUSSIA
I vaccini rapidi hanno un nome: Sputnik V.

Il 19 febbraio, i capitani reggenti hanno firmato un accordo con il Russian Direct Investment Fund. Una scelta alternativa, alla scarsa disponibilità di dosi in arrivo dall'Italia. San Marino aveva firmato un protocollo l'11 gennaio: ogni 1700 dosi all'Italia una sarebbe spettata alla Repubblica sul Monte Titano, per un massimo di 25mila sammarinesi.


«Fino a oggi nessuna dose ci è arrivata dall'Italia» dichiararono il 19 febbraio le autorità sammarinesi. Da qui l'accordo con la Russia, per ottenere il vaccino dell'Istituto nazionale di epidemiologia e microbiologia «Nikolai Gamaleya» di Mosca. Il 25 febbraio, sei giorni dopo la firma dell'accordo, sono stati vaccinati con lo Sputnik V i primi 25 sammarinesi. Quattro giorni fa, sono state consegnate sul Monte Titano altre 37mila dosi del vaccino Sputnik V. Sono ripartite a metà tra prime e seconde dosi.


SPUTNIK SOTTO OSSERVAZIONE
L'occasione di verificare le reazioni al vaccino russo su un così alto numero di persone è stata sfruttata dall'Università di Bologna. Il governo sammarinese ha accettato di firmare un protocollo con il dipartimento di Igiene e medicina preventiva dell'Università bolognese, che monitorerà per un anno le reazioni al vaccino russo. Una «sorveglianza attiva», che impegna 20 medici dell'Istituto per la sicurezza sociale sammarinese e i professori Maria Pia Fantini e Davide Gori dell'Università di Bologna, con cinque specializzandi. Per ora, hanno accettato di farsi monitorare da osservati speciali sullo Sputnik già un migliaio di sammarinesi vaccinati.


Ma sono le riaperture annunciate nell'ultimo decreto, che fanno di San Marino una realtà a parte nella penisola. Tra una settimana e fino al 25 aprile, il coprifuoco finirà a mezzanotte. Da lunedì 27 aprile, finirà ogni limitazione di uscita notturna. Restrizioni a raggiungere le zone rosse o arancioni italiane, autorizzate solo per motivi di lavoro, salute, studio, necessità. Dal 19 aprile, ristoranti e bar, che da domani chiuderanno alle 21,30 per sette giorni, potranno restare aperti fino alle 23. Dal 26 aprile, stop a ogni restrizione. Dal 19 aprile, autorizzata l'apertura a ogni tipo di mercato e centro commerciale senza limitazioni. Musei aperti da domani, teatri e cinema dal 26 aprile con posti a sedere alternati. È la riapertura, con la ripresa di una vita normale. Lo permettono i numeri, dei contagi e dei vaccinati. Ma anche, e probabilmente soprattutto, dei cittadini sammarinesi.

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