La provocazione di Vittorio Sgarbi: «Musei gratis solo per gli italiani»

La provocazione di Vittorio Sgarbi: «Musei gratis solo per gli italiani »
La provocazione di Vittorio Sgarbi: «Musei gratis solo per gli italiani​»
di Ida Di Grazia
Giovedì 2 Agosto 2018, 17:51 - Ultimo agg. 3 Agosto, 12:42
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La proposta di annullamento delle domeniche gratis ai musei annunciato del ministro ai Beni culturali Bonisoli piace molto ai responsabili delle gallerie d'arte italiane un po' meno Dario Franceschini, che da ministro nel 2014 inventò gli ingressi gratuiti. A sostenere Franceschini c'è anche Vittorio Sgarbi.



"Non so quale sia la platea  internazionale cui si riferisce il ministro Bonisoli quando parla di  'migliaia di stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono  pazzi a farli entrare gratis' nei musei - ha dichiarato  - ma so che in una città  abbastanza internazionale, come Londra, i musei National Gallery,  British e Victoria and Albert, sono aperti gratuitamente. I biglietti  sono per le mostre temporanee, con accessi distinti". Così il critico  d'arte Vittorio Sgarbi dopo le polemiche sulle domeniche gratuite nei  musei.       

"La ragione di questa scelta è semplice - spiega Sgarbi  -Risulta al ministro Bonisoli che le biblioteche siano a  pagamento? Non lo sono in nessuna parte del mondo. E siccome l'arte  italiana è come la letteratura, come la scienza, espressione di una  altissima civiltà, la conoscenza del patrimonio artistico è, per sua  natura, formativa. Difficile spiegare che "Il Principe" di Machiavelli si può leggere gratis e la "Primavera" di Botticelli si deve vedere a  pagamento. Per questo, l'obiettivo di qualunque governo democratico,  di qualunque paese civile, è aprire i musei ai cittadini perché  sappiano chi sono e da dove vengono". E ancora: "E non solo la  domenica: tutti i giorni. Il ministro invece, in maniera  irragionevole, dichiara: 'dopo l'estate saranno aboliti gli ingressi  gratis ai musei, le prime domeniche del mese'. Poi, rispetto al  periodo estivo, non fa una considerazione che, sul piano transitorio,  io riterrei ammissibile benché discutibile, e legittimata proprio da  quelle 'migliaia di stranieri' di cui parla". E conclude: "Gratis i  musei per i cittadini italiani; a pagamento per i cittadini stranieri  che, nonostante il nostro patrimonio universale, hanno civiltà e  radici culturali diverse. La discussione è aperta". Frase che ripropone anche sul suo profilo facebook.
 
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