Voto anticipato, patto a quattro: il Quirinale blinda la manovra

Voto anticipato, patto a quattro: il Quirinale blinda la manovra
di Marco Conti
Mercoledì 31 Maggio 2017, 11:16 - Ultimo agg. 13:13
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Roma. Un percorso con tappe forzate per approvare la legge elettorale «a inizio luglio o non si fa più». Il Pd stringe i tempi e Matteo Renzi l'intesa con Forza Italia e M5S la dettaglia nella riunione della direzione Pd nella quale chiude anche ad ogni ipotesi di modifica della soglia di sbarramento al 5 per cento.
Un calcio nello stomaco per i centristi di Angelino Alfano che protestano, e pur senza minacciare la caduta del governo Gentiloni, finiscono con indebolire notevolmente l'esecutivo. La dead-line fissata dal segretario del Partito democratico è fissata per il 7 luglio.

Entro quella data il Senato dovrebbe licenziare definitivamente il sistema elettorale tedesco in modo da concedere trenta giorni al ministero dell'Interno per rimettere mano ai 308 collegi uninominali nei quali sarà divisa la penisola. Ma c'è un'altra scadenza che sta a cuore al segretario del Pd, ed quella relativa alla prima approvazione che la legge avrà alla Camera.

Il testo arriverà in aula la prossima settimana. Oggi, dopo il voto di fiducia sulla manovra correttiva, si terrà la conferenza dei capigruppo nella quale Ettore Rosato chiederà il voto immediato. Obiettivo licenziare il testo tra mercoledì e giovedì della prossima settimana e comunque prima delle amministrative di domenica 11 giugno. Un test importante per i partiti visto che al voto andranno 15 milioni di italiani in capoluoghi popolosi come Palermo e Genova. Il tentativo è quello di cercare di mettere il più possibile al riparo la riforma da possibili esiti elettorali negativi e da successivi ripensamenti.


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