L'appello di 40 cattedratici: «Alleanza tra politica e scienza
si continui con il metodo Lorenzin»

L'appello di 40 cattedratici: «Alleanza tra politica e scienza si continui con il metodo Lorenzin»
Domenica 21 Gennaio 2018, 20:50 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 12:30
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Un appello in vista delle elezioni di marzo. La scienza si metta al servizio della politica e questa «usi» la prima nelle questioni delicate. Come è successo d'altronde nell'ultimo governo, con il dialogo tra il ministro alla salute Beatrice Lorenzin e il mondo accademico, soprattutto riguardo la questione dei vaccini. L'appello compare sul profilo Facebook di Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ed è firmato, per il momento, da 40 cattedratici. 

«Un’occasione da non perdere - è scritto nel testo - l’alleanza tra politica e scienza per la salute e lo sviluppo del Paese. Mai come in queste ultime settimane abbiamo sentito i politici dibattere sui temi della scienza. Libertà di cura, vaccini, futuro del sistema sanitario nazionale, in un equilibrio difficilissimo tra diritti dei cittadini e sostenibilità per i conti dello Stato, sono argomenti fondamentali che tutti i partiti hanno il dovere di trattare. 
Riteniamo urgente l’allineamento e il rispetto reciproco tra scienza e politica, che mai dovrebbero essere fazioni contrapposte: è dall’imprescindibile alleanza tra queste che dipendono la salute e lo sviluppo economico e sociale del Paese».

«In un mondo ideale - continuano i luminari - nessun politico dovrebbe prendere decisioni senza essere informato sui temi, di volta in volta specifici, dagli scienziati. Questi ultimi, tuttavia, sono chiamati ad ottemperare ad un confronto continuo con i politici, non solo per metterli al corrente delle innovazioni e aggiornamenti scientifici, ma ancora di più per far comprendere il metodo e i passaggi logici che a tali risultati innovativi hanno portato».

Poi un paragone tra l'Italia e gli altri Paesi. «Negli Stati Uniti i rapporti fra scienza e politica sono affidati a “National Academy of Sciences”, Accademie Nazionali che ogni anno pubblicano più di 200 rapporti ideati da un lato per trasmettere al grande pubblico la posizione degli scienziati su temi di interesse generale sui quali ogni cittadino si confronta quotidianamente, dall’altro per permettere ai politici di legiferare tenendo conto delle conoscenze disponibili. E in Italia? Siamo ancora molto indietro. Sul piano teorico evitare che scienza e politica diano vita a un dialogo tra sordi sembrerebbe semplice, nella pratica non è così». 

Infine il confortante precedente, secondo i sottoscritto dell'appello, dell'ultimo governo. «Nel corso dell’ultima legislatura, il Ministro Beatrice Lorenzin ha dimostrato invece che un dialogo più stretto e proficuo tra istituzioni e mondo della ricerca e le sue attività di produzione, diffusione e applicazione di conoscenze è possibile e fattibile, ed anzi deve essere esteso a tutti i settori della pubblica amministrazione. Nel corso degli ultimi anni solo il forte dialogo tra scienza e politica ha generato due grandi interventi di Sanità Pubblica: lo stop al finanziamento dello Stato a Stamina è stato un atto coraggioso dettato dall’inoppugnabile verità scientifica che ben prima dei Tribunali ha detto chiaramente che quella sperimentazione era un pericoloso falso, dannoso per le persone sottoposte alle false terapie. Così come la più recente legge sull’obbligatorietà dei vaccini, di fronte alle preoccupanti statistiche nazionali, è stato un intervento di Sanità Pubblica che ha messo in sicurezza i piccoli italiani e creato un modello che ha ispirato molti governi occidentali». 

Di qui un auspicio per il futuro, a partire proprio dalla prossima legislatura. «Noi crediamo - conclude l'appello - che la strada intrapresa sia quella corretta, dichiariamo la totale disponibilità all’ascolto e alla circolazione dei dati scientifici a supporto di ogni iniziativa che il decisore politico dovrà assumere e auspichiamo un sempre maggiore dialogo nell’esclusivo interesse del Paese e dei suoi cittadini».
 
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