Il sospetto degli inquirenti è che ci siano state anomalie nelle procedure di assegnazione di incarichi ai vertici di dieci Asl laziali, nel 2019. E così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, sono finiti nel registro degli indagati della procura di Roma, insieme ad altre sette persone. Nei loro confronti i pm hanno chiesto e ottenuto una proroga delle indagini. Gli inquirenti ipotizzano l'abuso d'ufficio. Il procedimento nasce da un esposto presentato nei mesi scorsi da Fratelli d'Italia, nel quale si chiede di indagare sulla nomina, in posizione dirigenziale in una Asl, di un candidato che non avrebbe avuto i requisiti per accedervi ma che sarebbe stato selezionato grazie a una modifica effettuata nel bando di accesso.
Nell'estate del 2019 il consigliere regionale di FdI, Antonio Aurigemma, aveva presentato un'interrogazione parlamentare su questa vicenda, sostenendo che il provvedimento amministrativo fosse illegittimo.
“In merito all’indagine, aperta a seguito di un esposto del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Aurigemma, che riguarda il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore alla sanità Alessio D’Amato e dei funzionari regionali sui requisiti di idoneità per le direzioni amministrative, l’amministrazione regionale, convinta di aver operato nel rispetto della normativa vigente, esprime massima fiducia nel lavoro della magistratura certa che chiarirà la vicenda in tutti i suoi aspetti”. Lo dichiara in una nota la Regione Lazio.