Zona arancione in tutta Italia, dalla dad ai laboratori: cosa cambia per le scuole

Zona arancione in tutta Italia, dalla dad ai laboratori: cosa cambia per le scuole
Zona arancione in tutta Italia, dalla dad ai laboratori: cosa cambia per le scuole
di Giampiero Valenza
Sabato 20 Febbraio 2021, 11:48
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L'aumento della contagiosità della variante inglese di Sars-Cov-2 potrebbe spingere il Governo a nuove misure anti-contagio. Tra queste, l'ipotesi di una zona arancione nazionale, così come richiesto dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, riportando a una formula simile a quella già sperimentata durante le festività natalizie.

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Cosa può voler dire questo per le scuole italiane?

Secondo l'ultimo Dpcm (quello entrato in vigore il 16 gennaio e che scadrà il 5 marzo) per le scuole in zona gialla e quelle in zona arancione non c'è differenza. 

Scuole dell’infanzia, Scuole primarie e scuole secondarie di I grado: la didattica è in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini con meno di 6 anni e per gli alunni con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. 

Scuole secondarie di II grado: vengono adottate forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che ci sia almeno il 50% e fino a un massimo del 75% degli studenti che abbiano garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni.

La rimanente parte dell’attività è a distanza. Viene garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali.

Nelle zone rosse cosa cambia per le scuole?

E' nelle zone rosse che c'è la vera e propria differenza. Le scuole dell'infanzia, la primaria e il primo anno della secondaria di I grado sono in presenza. Dal secondo anno della secondaria di I grado all'ultimo anno della secondaria di II grado l'attività è a distanza. Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali. 

Quanti contagi ci sono stati nelle scuole?

Secondo il Rapporto dell'Istituto superiore di Sanità "Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di Sars-Cov-2: la situazione in Italia", nel periodo tra il 31 agosto e il 27 dicembre 2020, il sistema di monitoraggio ha rilevato 3.173 focolai in ambito scolastico, che rappresentano il 2% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale.

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