AstraZeneca, Viola: «Agli under 60? Sì, ma solo agli uomini»

AstraZeneca anche agli under 60? Viola: «Sì, ma solo agli uomini»
AstraZeneca anche agli under 60? Viola: «Sì, ma solo agli uomini»
Martedì 4 Maggio 2021, 09:32 - Ultimo agg. 09:44
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AstraZeneca è meglio somministrarlo solo agli uomini. Questo, il suggerimento dell'immunologa Antonella Viola e di Massimo Andreoni, il primario di Malattie Infettive di Tor Vergata. La prima ha detto la sua su Twitter in merito alla proposta di autorizzare il vaccino anti Covid di Oxford anche alle persone con meno di 60 anni. Andreoni, rispondendo il tv su Raitre ha detto che sarebbe il caso di considerare anche la correlazione delle trombosi rare al genere femminile emersa dagli studi sul vaccino. 

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«AstraZeneca anche sotto i 60 anni? Non per tutti. Il rischio di effetti collaterali gravi» di questo vaccino anti-Covid «è raro, ma è maggiore nelle donne giovani. D'altro canto, le donne giovani hanno un rischio inferiore agli uomini di sviluppare sintomi severi da Covid-19. Il rapporto rischi-benefici ci suggerisce quindi di vaccinare tutti gli uomini, anche con J&J, ma di tenere fermo il limite di età nelle donne. Basta con la medicina che non considera il nostro sesso». Così sui social Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, dopo che ieri il commissario all'emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ha spiegato che - via via che la campagna di profilassi avanzerà - l'uso del vaccino di AstraZeneca verrà rivalutato anche per la fascia under 60.

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Anche Andreoni -  «Se si entrasse nell'ordine delle idee di vaccinare» contro Covid-19 «con AstraZeneca anche sotto i 60 anni, e io non sarei contrario, magari si potrebbero creare delle limitazioni che sono anche comprensibili». È il pensiero espresso da Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, ospite ad 'Agorà' su Rai3. Che tipo di limitazioni? «Si tenga conto che questi eventi eccezionali», le trombosi rare che sono state oggetto di valutazione da parte dell'Agenzia europea del farmaco Ema, «hanno riguardato sostanzialmente il genere femminile e quindi si potrebbe cercare di dare una spiegazione tecnica alle scelte che si fanno, cercando di farle capire alle persone».

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