AstraZeneca, rischi per i giovani aumentano? Ferguson: «Per gli anziani controindicazioni minori»

AstraZeneca, rischi per i giovani aumentano? Ferguson: «Per gli anziani controindicazioni minori»
AstraZeneca, rischi per i giovani aumentano? Ferguson: «Per gli anziani controindicazioni minori»
di Claudia Guasco
Lunedì 5 Aprile 2021, 17:22 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 18:57
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La Gran Bretagna è il Paese che ha immunizzato il maggior numero di persone utilizzando AstraZeneca, con oltre 11 milioni di dosi somministrate. Tra coloro che hanno ricevuto il vaccino si sono verificati 30 casi di trombosi o coaguli di sangue e 22 casi di embolia polmonare, una percentuale inferiore a quella della popolazione non vaccinata. Secondo il professor Anthony Harnden, vicepresidente della Joint committee on vaccination & immunisation britannica, «in media ci sono 3.000 casi di coaguli di sangue nella popolazione e dato che stiamo immunizzando così tante persone è inevitabile che ci siano casi di coaguli in contemporanea ai vaccini, ma non dovuti a essi». Non solo. Il professore spiega che «anche il Covid causa coaguli di sangue, quindi i rischi di non vaccinarsi sono di gran lunga superiori ai rischi posti dal vaccino».

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Scienziati divisi

Ma il tema dei potenziali rischi dell’antidoto di AstraZeneca divide gli scienziati e c’è chi, come il professor Neil Ferguson, medico, epidemiologo e docente di biologia matematica, sostiene che il vaccino anglo-svedese potrebbe non essere adatto ai giovani se il suo legame con i coaguli di sangue si dimostrasse vero. È consigliatissimo per le persone anziane e di mezza età, ma «l’equilibrio del rischio diventa leggermente più complicato nei gruppi più giovani».

Spiega il professore in un articolo del Daily Mail: «Per gli anziani la minaccia del coronavirus supera di gran lunga il rischio dei coaguli, che si pensa colpisca solo una persona su 600.000 a cui è stato somministrato il vaccino (0,00017%)». Gli scienziati britannici hanno calcolato che il rischio di morte per Covid tra i giovani di età compresa tra 25 e 44 anni è dello 0,04%, dello 0,01% tra 15 e 24 anni. Mentre sale al 6% nei gruppi di popolazione di età più avanzata. Diversi Paesi europei - tra cui Germania, Spagna e Norvegia - hanno sospeso il vaccino prodotto in Gran Bretagna dopo che dozzine di persone immunizzate sono state colpite da trombosi del seno venoso cerebrale. Ferguson ha indagato sui 30 casi simili verificatisi nel Regno Unito, che hanno causato sette morti, ma afferma di non aver ancora trovato alcuna prova che il vaccino causi i coaguli. Tuttavia al programma BBC Radio 4 Today ha dichiarato: «In termini di dati, al momento ci sono prove crescenti sul fatto che esista un rischio raro associato, in particolare con il vaccino AstraZeneca». Sembra che il rischio sia correlato alle fasce di età più giovani e forse - ma i dati sono più deboli su questo - correlato al sesso. «E quindi più sei anziano, minori sono le controindicazioni del vaccino e contemporaneamente maggiore è il rischio di ammalarsi di Covid. Dunque l’equazione rischio-beneficio punta davvero molto verso la vaccinazione».

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Indagine in corso

La trombosi del seno venoso cerebrale consiste nell’ostruzione dei vasi che drenano il sangue deossigenato dal cervello e può causare ictus o edema cerebrale. Gli scienziati del Regno Unito affermano di non aver registrato casi di trombosi in persone che hanno ricevuto Pfizer, ma di non disporre di prove sufficienti a suffragio dell’ipotesi che AstraZeneca aumenti il rischio. La Germania il mese scorso si è mossa in direzione contraria alle indicazioni del regolatore europeo e ha vietato AstraZeneca per gli under 60, perché teme un collegamento con la trombosi. I funzionari di Francoforte hanno registrato 31 casi su 2,7 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino (pari allo 0,0012%) ed è scattato l’allarme. In confronto, gli esperti dell’Università di Cambridge stimano che il rischio di morire di Covid per chi ha tra 25 e 44 anni sia 33 volte superiore. Il professor Adam Finn, ricercatore dell’Università di Bristol e consigliere governativo sui vaccini, spiega: «L’estrema rarità di questi eventi nel contesto dei molti milioni di dosi somministrate significa che ricevere il vaccino è di gran lunga la scelta più sicura in termini di minimizzazione del rischio individuale di malattia grave o morte». L’Agenzia regolatrice inglese di farmaci annuncia che è in corso «una rigorosa revisione sul tipo raro e specifico di coaguli di sangue. Sulla base di questa analisi, i benefici dei vaccini contro Covid continuano a superare i rischi ed è consigliato continuare a vaccinarsi».

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