AstraZeneca, Ema non limita uso per fasce d'età: «Seconda dose raccomandata»

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Venerdì 23 Aprile 2021, 17:02 - Ultimo agg. 24 Aprile, 08:04
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«Il rapporto rischi-benefici del vaccino di AstraZeneca rimane positivo per gli adulti in tutte le fasce d'età». Così l'Ema si esprime in una nota sul vaccino di Oxford in cui raccomanda anche di continuare a somministare la seconda dose a chi ne ha già ricevuta una prima. «I benefici della vaccinazione aumentano con l'aumentare dell'età e dei tassi di infezione» specifica l'agenzia europea. Non cambia dunque la sostanza delle analisi Ema già note su questo vaccino: gli effetti collaterali più comuni sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni.

 

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Gli effetti collaterali più gravi sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in 1 su 100.000 persone vaccinate.

Il comitato ha analizzato i benefici del vaccino e il rischio di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse in diversi gruppi di età nel contesto dei tassi di infezione mensili: basso (55 per 100.000 persone), medio (401 per 100.000 persone) e alto (886 per 100.000 persone). «I benefici della vaccinazione aumentano con l'aumentare dell'età e dei tassi di infezione», viene espressamente indicato. Mentre per un'analisi degli effetti del vaccino in relazione al sesso secondo l'Ema era irrealizabile essendo «I dati disponibili sul vaccino di AstraZeneca in tutta l'Ue insufficienti».

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Seconda dose Astrazeneca

L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato di continuare a somministrare una seconda dose del vaccino di AstraZeneca tra 4 e 12 settimane dopo aver somministrato la prima, in linea con le informazioni sul prodotto. «Al momento non ci sono dati, o i dati sono limitati, per modificare le attuali raccomandazioni» sulla somministrazione della seconda dose del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, spiega l'Agenzia europea, elencando i punti principali del parere provvisorio emesso oggi da Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp). «L'esposizione e il tempo di follow-up - precisa infatti l'ente regolatorio Ue - non sono stati sufficienti per determinare se il rischio di trombosi associate a piastrine basse dopo una seconda dose» di Vaxzevria* «differirà dal rischio dopo la prima dose». L'Ema ricorda infine che saranno «le autorità nazionali a considerare altri fattori e come utilizzare al meglio i vaccini».

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