Si può dire cancro: l'oncologo del Pascale di Napoli attore per caso e testimonial per la prevenzione

Si può dire cancro: l'oncologo del Pascale di Napoli attore per caso e testimonial per la prevenzione
di Ettore Mautone
Lunedì 8 Febbraio 2021, 11:34
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Testimonial per un giorno: medico primario del Pascale diventa attore e impazza sui social. Michelino de Laurentiis insieme con Fabio Balsamo dei The Jackal insieme in uno spot della campagna "Si può dire cancro?". Stop ai tabù sulla malattia e un modo divertente per divulgare notizie sulla prevenzione. L’inaspettato successo potrebbe presto portare il medico ad affiancare altri artisti del mondo del cinema e della tv.

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«Si può dire cancro», chiede Fabio Balsamo dei The Jackal e a rispondergli in maniera diretta, originale, fuori dagli schemi, l’attore per caso, bravo oltre ogni previsione, l’oncologo del Pascale, Michelino de Laurentiis. «Certo che si può dire cancro - dice il senologo dell’Istituto dei tumori di Napoli - anche se sarebbe più esatto dire neoplasia».

E poi di seguito in una divertente gag di 4 minuti in cui attore vero e attore per gioco non solo riescono a definire il cancro con il suo nome, senza sentirsi assaliti dall’imbarazzo e dalla soggezione ma anche a dare una serie di consigli sulla prevenzione. ​ Lo spot, promosso dalla Pfitzer e che si è avvalso di altri professionisti in tutta Italia (de Laurentiis è l’unico oncologo) gira da qualche giorno sui social e su youtube ed ha avuto talmente successo che l’azienda farmaceutica ha proposto al medico del Pascale di partecipare ad altri spot di divulgazione scientifica con altri artisti del mondo del cinema e della tv. Indiscrezioni parlano addirittura di Roberto Benigni o di Fiorello. Più sorpreso che imbarazzato dal successo de Laurentiis si è riservato di prendere una decisione.


«Un paio di mesi fa – racconta - sono stato contattato dai The Jackal che io ho più volte apprezzato in tv, ma non conoscevo nessuno di loro. Poi mi ha chiamato l’azienda farmaceutica e mi hanno proposto di fare lo spot. E’ stato molto divertente, certo non mi aspettavo tutto questo successo, meno che mai di essere ricontattato per diventare un testimonial al fianco di mostri sacri. Sono sorpreso, ma credo che si tratti di un’operazione vincente: il cancro non può e non deve essere un tabù. Il cancro è una malattia da cui si guarisce, non può più essere definita il brutto male o una guerra o una battaglia. E’ un incidente di percorso della nostra vita che va affrontato come tutti gli altri. Solo in questo modo il paziente può avere fiducia nelle cure».


La performance e il successo di de Laurentiis non sono, tuttavia, fenomeni isolati al Pascale. Un altro oncologo, Paolo Ascierto, nell'ultimo anno ha preso parte a vari docu-film sul Covid e molti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, del calibro di Paolo Sorrentino, Maurizio de Giovanni, Franco Di Mare, Alessandro Preziosi, Luisa Ranieri, hanno fatto a gara a dare un contributo con messaggi di conforto e di prevenzione ai pazienti oncologici del più grande polo oncologico del Mezzogiorno.


«La fiducia nella terapia e nei progressi quotidiani della ricerca​ - dice il direttore generale dell’Irccs napoletano, Attilio Bianchi – rappresenta il modo migliore per combattere la paura e incrementare la coscienza della prevenzione. Prevenzione, ricerca e terapie innovative sono i drivers entro cui si muovono le strategie messe in atto dal Pascale».

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