Candida auris, allarme in Italia. Oms: «Antibioticoresistenza prima causa di morte al mondo». Sintomi, cause e come si trasmette

Oms: sarà più letale della pandemia che abbiamo vissuto. Bassetti: è purtroppo una brutta bestia

Candida auris, allarme in Italia. Oms: «Sarà prima causa di morte al mondo». Sintomi, cause e come si trasmette
Candida auris, allarme in Italia. Oms: «Sarà prima causa di morte al mondo». Sintomi, cause e come si trasmette
Alessandro Strabiolidi Alessandro Strabioli
Sabato 25 Marzo 2023, 09:40 - Ultimo agg. 27 Marzo, 08:41
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Candida auris, è allarme anche in Italia. Il fungo resistente agli antibiotici e altamente contagioso è presente nel nostro Paese dal 2019 e ora negli Stati Uniti sono moltiplicati i casi d'infezione. A ribadire la necessità di tenere alta l'attenzione è Massimo Andreoni, direttore scientifico Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). «È un fenomeno di estrema preoccupazione perché questo è il grande problema globale: la comparsa di germi resistenti a tutti gli antimicrobici che abbiamo», ha detto all'Adnkronos a margine dell'incontro We stand with public health: a call to action for infectious disease, organizzato insieme alla Società italiana di medicina generale e cure primarie (Simg). La Candida auris si iscrive a pieno titolo nel fenomeno della resistenza ai farmaci: «con i funghi non c'eravamo abituati, c'eravamo confrontati con il problema legato principalmente ai batteri», conclude, ricordando che l'Oms prevede, per l'antibioticoresistenza, milioni di morti entro il 2050. «Diventerà la prima causa di morte al mondo. Sarà più letale della pandemia che abbiamo vissuto».

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Cosa è

Come si legge su EpiCentro, il sito di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, la Candida auris è un fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone dall’orecchio (in latino “auris”) di una donna.

Tuttavia il primo isolato ad oggi noto risale al 1996 identificato retrospettivamente in una raccolta di campioni coreani. I primi focolai europei risalgono al 2015 in Francia mentre in Italia il primo caso di infezione invasiva è stato identificato nel 2019 seguito da un focolaio nelle Regioni settentrionali nel biennio 2020-2021.

 

Sintomi

Candida auris è stato isolato da una serie di siti corporei, tra cui la pelle (molto comune), il tratto urogenitale (comune) e il tratto respiratorio (occasionale), e provoca più raramente infezioni invasive, come candidemia, pericardite, infezioni del tratto urinario e polmonite" spiega EpiCentro, avvertendo che "Candida auris è un emergente tipo di Candida che rappresenta una seria minaccia per la salute globale per diversi motivi: è spesso resistente a più farmaci antimicotici tra quelli comunemente utilizzati per trattare le infezioni da Candida (multifarmaco-resistenza); è di difficile identificazione nei laboratori che non dispongono di tecnologie specifiche, con conseguente gestione inappropriata; le persone possono avere infezioni da Candida auris senza saperlo e questa colonizzazione può durare a lungo; può provocare focolai epidemici negli ambienti assistenziali sanitari, anche se non si esclude la possibile diffusione in comunità; è molto infettiva e in genere le infezioni sono di bassa entità, tuttavia nei soggetti con immunocompromissione può causare infezioni gravi; presenta una alta letalità nelle forme invasive; ha la possibilità di creare biofilm che la rende poco suscettibile ai disinfettanti e quindi particolarmente resistente sulle superfici.

 

Come si trasmette

Candida auris può trasmettersi attraverso il contatto con superfici e/o dispositivi medici contaminato o il contatto tra persone colonizzate o infette - si legge sul sito di epidemiologia dell'Iss - Sono più a rischio di contrarre un’infezione da Candida auris i pazienti che: hanno problemi di salute preesistenti; sono ospedalizzati o si trovano in case di cura; necessitano di dispositivi medici invasivi (per esempio cateteri vescicali, cateteri venosi centrali, tubi per tracheotomia, ecc); hanno un sistema immunitario indebolito. Inoltre i pazienti colonizzati con C. auris sottoposti a procedure chirurgiche possono avere un maggior rischio di infezioni del sito chirurgico, per questo è raccomandata una preparazione della cute con un agente disinfettante a base alcolica a meno che non sia controindicato.

 

Diagnosi

Come altre infezioni da Candida, quelle da C. auris vengono diagnosticate mediante coltura del sangue o di altri fluidi corporei. Tuttavia nei test di laboratorio C. auris può essere confusa con altre specie di Candida (in particolare Candida haemulonii), per cui sono necessari particolari test di laboratorio per la corretta identificazione. Gli strumenti diagnostici basati sulla tecnologia MALDI-TOF (Matrix Assisted Desorption Ionization - Time Of Flight) sono in grado di distinguere C. auris dalle altre Candida spp., ma non tutti i database di riferimento degli spettrometri MALDI-TOF includono questa specie. Nel momento in cui viene riscontrato un profilo di resistenza particolare di Candida spp. si può sospettare la specie auris, ma per la conferma è necessario rivolgersi ad un laboratorio di riferimento. Tutti i ceppi di C. auris da isolamento clinico devono essere sottoposti ai test di suscettibilità agli antifungini per escludere la terapia con farmaci a cui è resistente.

 

Chi è a rischio

Sono più a rischio di contrarre un’infezione da Candida auris i pazienti che: hanno problemi di salute preesistenti; sono ospedalizzati o si trovano in case di cura; necessitano di dispositivi medici invasivi (per esempio cateteri vescicali, cateteri venosi centrali, tubi per tracheotomia, ecc). Si raccomanda la stretta aderenza alle norme igieniche per l’inserimento e il mantenimento dei cateteri e la cura meticolosa dei siti di tracheotomia. Inoltre, è opportuno valutare continuamente la necessità dei dispositivi invasivi e rimuoverli tempestivamente quando non siano più indispensabili; hanno un sistema immunitario indebolito.

 

Candida auris e Covid, la relazione

La Candida auris «è purtroppo una brutta bestia. Sta aumentando in maniera significativa in tutto il mondo, compresa anche l'Italia, e con il Covid la crescita è diventata impressionante. Dobbiamo alzare l'asticella. È fondamentale sorvegliare, evitando di commettere gli errori del passato». Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando all'Adnkronos Salute l'allarme lanciato dai Cdc statunitensi per la crescente diffusione delle infezioni da questo fungo. «Come Sita, la Società italiana di terapia antinfettiva - prosegue - stiamo facendo questo: abbiamo un sistema di sorveglianza e un registro di queste infezioni». A preoccupare, spiega Bassetti, è il fatto che «la Candida auris è resistente a moltissimi farmaci anti-fungini di primo livello, le infezioni possono essere molto gravi fino alla setticemia e la mortalità è piuttosto elevata, dal 30-40% fino al 50%. L'aumento di infezioni è purtroppo frutto di un alleggerimento delle misure per il controllo delle infezioni durante la pandemia di Covid-19, quando le persone pensavano più a proteggere loro stesse dal virus e c'è stata una minore attenzione a questo microrganismo, su cui bisogna fare davvero molta attenzione».

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