Coronavirus, Brusaferro: «Virus meno aggressivo? L'ipotesi va verificata. Non possiamo dire se si potrà andare al mare questa estate»

Coronavirus, Brusaferro: «Virus meno aggressivo? L'ipotesi va verificata. Non possiamo dire se si potrà andare al mare questa estate»
di Alessia Strinati
Martedì 21 Aprile 2020, 10:39 - Ultimo agg. 18:08
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Silvio Brusaferro ha fatto il punto sulla situazione coronavirus spiegando che ora ci troviamo in una fase di controllo del virus. «Questo è positivo. Ora dobbiamo affrontare un’altra fase altrettanto delicata e difficile, ma che è quella di cambiare un po’ le nostre vite e con cautela, passo dopo passo, provare a ripartire nei singoli settori». Queste sono state le sue parole ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format I Lunatici
 

 

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha affermato che sarà necessario convivere con il virus per qualche mese e in questo periodo sarà necessaria molta cautela per evitare la formazione di nuovi focolai: «L’obiettivo finale sarà quello di avere il vaccino e di immunizzare tutti i cittadini», ha aggiunto, spiegando che chi è riuscito a immunizzarsi è solo una minima parte della popolazione. «La larghissima maggioranza degli italiani, ma parliamo circa del novanta percento, non ha avuto contatto con il virus. E quindi è potenzialmente suscettibile. Questo numero fa sì che l’immunità di gregge sia molto lontana. Dovremmo muoverci con grande attenzione in tutti in contesti».

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Sulle ipotesi che il virus stia diventando meno aggressivo smentisce dicendo che sebbene il cvid appartenga a una famiglia di virus conosciuti ha delle caratteristiche peculiari che lo differenziano: «Ogni ipotesi va verificata sul campo, bisogna aspettare le verifiche scientifiche che sono in corso per dare risposta a queste domande». Così come l'efficacia di alcuni farmaci deve essere studiata e verificata.
 

Sul vaccino ripete che ci vuole tempo, sebbene in molti, da tutto il mondo, stiano portando avanti studi e sperimentazioni il vaccino va testato perché sia sicuro: «Deve poter produrre quella risposta immune che poi garantisca di non contrarre l’infezione. Questo va sperimentato. E poi una volta individuato un vaccino poi va prodotto in milioni di dosi così da garantire a tutti i cittadini di poter essere immunizzati. Questa sarà la risposta definitiva all’infezione».

Quando gli viene chiesto se questa estate si otrà andare al mare la risposta non è rassicurante: «Siamo tutti consapevoli ormai che raduni o assembramenti di centinaia o migliaia di persone in spazi ristretti non ci sono consentiti. Questo è il primo dato da cui partire. Dopo di che dobbiamo tenere a mente il principio del passo dopo passo».

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