L'alfabeto del coronavirus: dalla A di Avigan alla Z di paziente Zero, quello che la scienza sa (e quello che non sa)
Coronavirus, lo studio: «Contagi sotto i 100 al giorno solo a inizio maggio»
Coronavirus Italia, dati mortalità per sesso ed età: le donne sono il 30%, solo 6 vittime tra 20 e 29 anni
I dati italiani, si legge in un approfondimento dedicato dall'Istituto alle differenze di genere nella malattia, confermano questo andamento con un rapporto di circa 3 a 1 a vantaggio delle donne che si mantiene costante in tutte le fasce d'età. Per spiegare questo fenomeno sono state avanzate alcune ipotesi generali tra cui: una maggiore tendenza degli uomini al tabagismo (fattore di rischio per contrarre l'infezione e per sviluppare un quadro clinico più grave della malattia) una più spiccata abitudine delle donne a dedicare uno spazio significativo della propria quotidianità all'igiene personale. L'Iss evidenzia anche le differenze tra donne e uomini quando si comincia ad entrare nei meccanismi alla base dell'infezione. Differenze che possono essere sia di tipo ormonale che genetico. Nelle donne in età fertile gli estrogeni sono in grado di aumentare la presenza del recettore ACE2 facendo sì che questo enzima, anche dopo l'infezione, riesca a svolgere la sua funzione di protezione, in particolare nei confronti dei polmoni.
Viceversa gli ormoni androgeni sembra che svolgano un ruolo opposto nell'influenzare l'espressione di enzimi cellulari coinvolti nelle fasi che seguono l'attacco del virus al recettore, favorendo le fasi successive dell'infezione delle cellule polmonari.