Coronavirus, i professionisti della Sanità: non siamo protetti, facciamo causa

Coronavirus, i professionisti della Sanità: non siamo protetti, facciamo causa
Giovedì 26 Marzo 2020, 11:23 - Ultimo agg. 12:00
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 «Lo Stato dia un segnale forte e chiaro con un indennizzo alle famiglie di medici e infermieri deceduti per la loro attività di tutela della salute pubblica. Altrimenti noi siamo pronti a dare battaglia». Le prime avvisaglie di strascichi giudiziari sulla questione coronavirus arrivano da Torino, dove l'avvocato Gino Arnone ha ricevuto dalla famiglia di una vittima professionale l'incarico di esplorare la possibilità di muovere un'azione legale.

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Ma anche la Federazione delle professioni sanitarie «chiede l'apertura di un tavolo di conciliazione per indennizzare i professionisti sanitari vittime di covid-19, contagiate per l'assenza dei dispositivi, e le loro famiglie». In assenza di ciò «ci riserviamo un'azione giudiziale - spiega l'avvocato Laila Perciballi - per far valere i diritti violati dei professionisti sanitari che non disponendo di protezioni adeguate nell'esercizio del loro lavoro, sono rimasti contagiati, o peggio ancora, sono venuti a mancare».
Per Alessandro Beux, presidente della Federazione, «come si apprende dai dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità, in Italia dall'inizio dell'epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari che hanno contratto un'infezione da Covid-19, pari al 9% del totale delle persone contagiate».

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