Alcuni bambini sono geneticamente predisposti alla sindrome multisistemica, una rara complicanza del Covid. Trovate i segnali spia che nei bambini sono legati alle forme più gravi di Covid-19, ossia alle infiammazioni simili alla Malattia di Kawasaki e alla sindrome da shock tossico (Mis-C). Il risultato si deve alla ricerca condotta fra Stati Uniti e Italia, con il Policlinico San Matteo di Pavia, e pubblicata sulla rivista Nature Medicine.
Now in @NatureMedicine our multi-omics study showing distinctive immunopathological signatures of COVID-19 in children and adults and in MIS-C! Also, validation of TRBV11-2 T cells and HLA association in MIS-C (@ArditiMd and @AlexandreBelot). Thanks, great team! pic.twitter.com/yOBEjI2oLI
— Luigi D Notarangelo (@ldnotar) February 17, 2022
I ricercatori hanno cercato di comprendere l'andamento di vari marcatori immunitari di infiammazione tra i bambini con Covid-19 e in quelli con MIS-C e, in questo modo, hanno identificato dei marcatori di malattia che permettono di fare chiarezza su come, in alcuni bambini geneticamente predisposti, si possa sviluppare una rara complicanza del Covid-19 cioè la sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini (MIS-C), una condizione rara e grave in cui si verifica un processo infiammatorio che colpisce diversi organi e può mettere a rischio la vita.
Wonderful to see our research published on @NatureMedicine! We aimed to identify the key immunological aspects that characterize pediatric COVID-19 and MIS-C, also defining the main differences from adult COVID-19 @NIAIDNews @Unipvhttps://t.co/0adS6tbr2Z
— Riccardo Castagnoli (@Castagnoli_R) February 17, 2022
È emerso così che, sebbene i bambini sviluppino risposte immunitarie innate più potenti ed efficaci nei confronti del virus SarsCoV2 rispetto agli adulti, ci sono casi di bambini geneticamente predisposti a sviluppare la Mis-C, con un aumento dei livelli di diversi biomarcatori infiammatori precoce e incontrollato. Ad avere individuato i marcatori è la ricerca coordinata da Luigi Daniele Notarangelo, direttore dell'area immunologica dell'Istituto nazionale americano di allergie e malattie infettive (Niaid), trasferito negli Stati Uniti dopo la laurea e la specializzazione in Pediatria a Pavia. Tra i primi firmatari del lavoro c'è un giovane ricercatore della Pediatria pavese, Riccardo Castagnoli, che ha sviluppato questa ricerca internazionale direttamente negli Stati Uniti; dall'Italia ha collaborato il gruppo di Gian Luigi Marseglia, del dipartimento di Pediatria del San Matteo di Pavia. Coinvolti nella ricerca numerosi centri pediatrici in Italia, Cile, Israele e Stati Uniti.