Covid, Campania sotto i 50 casi su 100mila abitanti: ora si possono evitare altri contagi

Covid, Campania sotto i 50 casi su 100mila abitanti: ora si possono evitare altri contagi
di Maria Pirro
Venerdì 10 Settembre 2021, 20:14 - Ultimo agg. 24 Marzo, 22:04
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Tracciare la mappa dei contagi per prevenire nuove infezioni. Tra le pieghe del rapporto settimanale sull'andamento della pandemia, è indicata la strategia da perseguire nella lotta al Covid che può portare la Campania con altre regioni fuori dall'emergenza sanitaria. E può favorire l'atteso ritorno alla normalità, sia pur vigilata, consentire la ripresa delle lezioni scolastiche in sicurezza (e in presenza) e, in vista dell'autunno, allontanare il timore di un altro lockdown.  A spiegarlo chiaramente sono gli esperti del ministero della Salute. È possibile intervenire solo quando il numero di casi positivi rilevato è inferiore alla soglia dei 50 per 100mila abitanti. E, qui, nella regione presieduta da Vincenzo de Luca, il dato si attesta al 48,7 per cento. Per la prima volta. Dopo settimane. Dopo l'incidenza del 56 per cento registrata tra il 27 agosto e il 2 settembre e il tasso al 63 per cento rilevato tra il 20 e il 26 agosto 2021. 

Trend confermato anche dai dati di oggi: 359 positivi su 15.958 tamponi esaminati.

Il 2,25 per cento, meno di ieri. 

Ora diventa, dunque, decisivo non solo proseguire nella campagna di prevenzione, ma potenziare la rete di vigilanza per isolare gli ammalati e mettere in quarantena anche gli asintomatici in modo da evitare nuove infezioni e una più potente diffusione del coronavirus. 

Le contromisure possono essere adottate anche in Abruzzo, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, in Valle d'Aosta e nella provincia di Trento. La situazione più critica si ha, invece, in Sicilia (con 148,7 casi positivi ogni 100mila abitanti), e in tutta la penisola la variante Delta resta prevalente e si riduce il numero di posti Covid occupati in ospedale. 

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In Campania la percentuale è del 9,2 nei reparti di medicina, più alta della media che attesta al 7,4. Ciò significa che i cittadini fanno fatica a curarsi a casa anche perché le diagnosi più gravi sono inferiori al dato nazionale. I ricoveri si attestano al 3,5 per cento in terapia intensiva, invece del 5,9 per cento registrato nella penisola.

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, definisce la situazione «stabile ma leggermente decrescente». E il direttore generale della prevenzione, Gianni Rezza, invita comunque alla prudenza: «Siamo di fronte a una situazione epidemiologica che ci solleva perché abbiamo una diminuzione dell'incidenza e dell'Rt. Quello che può essere invece un dubbio è la situazione europea perché gli altri Paesi si trovano in situazione diversa. Quindi ci chiediamo se riusciremo a mantenere questo quadro diverso rispetto agli altri Paesi, ma per ora stiamo reggendo bene: è una situazione che va monitorizzata, ma con un cauto ottimismo». È attesa una ulteriore una diminuzione di contagi. Inoltre ci sono sempre meno nuove infezioni tra i ragazzi, con l'età mediana alla diagnosi che sale a 37 anni

Rezza ribadisce con forza: «Preoccupano gli oltre 3,5 milioni di over 50 ancora non vaccinati, ma vediamo una ottima adesione fra i giovani». Intanto, si attendono le regole - attraverso una circolare del dicastero - per partire a fine settembre con la terza dose. E Biontech è in procinto di chiedere l'autorizzazione per il farmaco anche per i bambini dai 5 agli 11 anni. Per lo stesso prodotto Pfizer usato per gli adulti, ma da somministrare in dosi minori: l'amministratore delegato della casa farmaceutica tedesca, Ozlem Tureci, ha spiegato allo Spiegel che sta «già preparando la produzione» e conta sulla distribuzione da metà ottobre. 

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