Covid, come si muove il virus: l'epicentro s'è spostato, Roma supera Milano e fuori dai confini torna la paura

Il Covid cambia geografia, dall'Italia all'Europa l'epicentro si è spostato: Roma batte Milano e fuori dai confini torna la paura
Il Covid cambia geografia, dall'Italia all'Europa l'epicentro si è spostato: Roma batte Milano e fuori dai confini torna la paura
di Simone Pierini
Martedì 22 Settembre 2020, 21:57 - Ultimo agg. 24 Settembre, 11:44
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Il Covid cambia geografia. Sia tra i confini italiani che allargando il quadro all'Europa. Nei mesi più duri della pandemia - tra marzo e aprile - il centro del contagio, dopo l'esplosione in Cina, si era geocalizzato in Italia. Il nostro Paese in poche settimane si era trasformato nel focolaio principale del mondo e i numeri, impietosi, lo confermavano. L'aumento dei positivi e delle vittime annunciate giornalmente nei bollettini della Protezione civile avevano catapultato il nostro Paese in un vero e proprio incubo. L'epicentro era la Lombardia, travolta dallo tsunami del virus: adesso è il Lazio la regione con più contagiati. Nel resto d'Italia, grazie a un duro lockdown - il più lungo rispetto agli stati del vecchio continente a noi vicini - l'espansione del contagio era stata parzialmente arginata.

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Ora il quadro si sta ribaltando, tanto in Europa che in casa nostra. La giornata di ieri ha fatto registrato il record di positivi a Roma. Mai prima di oggi la Capitale aveva riportato 141 casi di coronavirus in un giorno. A Milano invece i casi sono stati 47, circa un terzo. E il Lazio, di conseguenza, è risultato la regione più colpita dell'intero stivale (+238). Più della Lombardia (+182), del Veneto (+119) e dell'Emilia Romagna (+56). Il ritorno alle libertà - le cosiddette fase due e fase tre - le vacanze prese un po' alla leggera, i contagi di rientro da Paesi a rischio hanno rimescolato le carte. E anche il Sud si è scoperto a rischio. La Campania da giorni viaggia sopra i cento casi al giorno, la Sicilia ne ha registrati 108 e la Puglia 67.  
 

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Uscendo dai confini nazionali la situazione è di gran lunga peggiore. In questo momento infatti è l'Italia l'isola felice d'Europa. La Spagna ha registrato un drammatico primato: 241 morti solo nelle ultime ventiquattro ore, il numero più alto di decessi dall'inizio della seconda ondata. Anche la Francia, dove l'allarme rosso riguarda ormai la metà del Paese, torna sopra i diecimila nuovi contagi giornalieri dopo un weekend con numeri più contenuti.

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In Gran Bretagna sebbene il numero dei morti di questa seconda ondata resti lontano da quello della primavera, il rimbalzo dei ricoveri in ospedale spaventa: Boris Johnson - allarmato dai quasi cinquemila contagi in un giorno - picco da maggio - e dai segnali di tendenza ancor più gravi di Francia o Spagna - cerca stavolta di non ricascare nelle esitazioni imputate al suo governo all'inizio della fase acuta della pandemia, ripristinando subito restrizioni in serie e mettendo fine per sei mesi o giù di lì alle speranze messe in moto da luglio di un qualche ritorno generalizzato alla normalità. 
 

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