Covid, superfarmaco Exo-Cd24 in Israele: 29 pazienti gravi (su trenta) guariti

Covid, Israele e il super farmaco Exo-Cd24: 29 pazienti gravi su 30 dimessi entro 5 giorni
Covid, Israele e il super farmaco Exo-Cd24: 29 pazienti gravi su 30 dimessi entro 5 giorni
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 16:08 - Ultimo agg. 23:45
5 Minuti di Lettura

Israele ha un nuovo farmaco da record per il trattamento del Covid. È infatti appena terminata la ricerca in Fase 1, che ha visto la somministrazione del nuovo Exo-Cd24 - questo il nome del farmaco - a 30 pazienti ricoverati con gravi sintomi legati al coronavirus. Lo studio è condotto dall'Ichilov Medical Center di Tel Aviv. La scoperta, rivoluzionaria, è che in un arco di tempo compreso tra i 3 e i 5 giorni ben 29 dei pazienti che hanno ricevuto la cura sono stati dimessi dall'ospedale. Anche il 30esimo è guarito dal Covid, ma non nello stesso arco di tempo. Exo-Cd24 è un farmaco che si basa sulle ricerche condotte negli ultimi anni dal professor Nadir Arber nel Tel Aviv Sourasky Medical Center. È pensato per pazienti in condizioni che vanno da moderate a critiche, per prevenire il loro deterioramento ad una condizione più grave: si tratta di un farmaco salvavita. Uno strumento in più in un Paese che, al momento, si dimostra sempre più all'avanguardia nella gestione della pandemia, a partire dall'andamento della campagna vaccinale.

Vaccini in Israele, casi scesi del 94% dopo il siero. Burioni: «Dobbiamo svegliarci»

La tecnologia

Gli scienziati fanno sapere che il nuovo farmaco è innovativo perché si basa su esosomi Cd24 arricchiti, ed è inalato direttamente nei polmoni per sradicare la tempesta di citochine, una delle conseguenze dell'infezione da Covid.

Che è composta principalmente da due fasi: la prima è simile a una normale influenza e non richiede un trattamento specifico, bensì una normale cura. La seconda fase si verifica nel 5-7% dei pazienti, in genere in quelli con fattori di rischio, ed è caratterizzata da una iperattività del sistema immunitario.

È quella che i ricercatori chiamano appunto «tempesta delle citochine». Nonostante gli sforzi, ad oggi sembra che nessun farmaco ha dimostrato di essere efficace nel trattamento coronavirus. Infatti «anche se i vaccini fanno il loro lavoro - dice il Prof. Nadir Arber, uno dei principali autori dello studio - e anche se non vengono prodotte nuove mutazioni, il coronavirus rimarrà con noi in un modo o nell'altro. Come tale, abbiamo sviluppato un farmaco unico: Exo-Cd24. È un evento senza precedenti. Sono passati circa sei mesi dal momento in cui il concetto è stato concepito e la tecnologia è stata inventata fino a quando non è stata testata per la prima volta negli esseri umani nella prima fase clinica», così Arber.

«Vaccini, facciamo come Israele». Appello dei virologi: con le prime dosi i casi scesi del 53%

 

Il farmaco

«Il farmaco è basato su esosomi solidi - sottolinea Shiran Shapira, il ricercatore che dirige il laboratorio di Arber - che vengono rilasciati dalla membrana della cellula e che svolgono la comunicazione intercellulare. Arricchiamo questi esosomi con la proteina Cd-24. Questa proteina è espressa sulla superficie cellulare e ha un ruolo ben noto e importante nella regolazione del sistema immunitario», spiega il medico. «Il composto viene somministrato per inalazione - prosegue il professor Arber - una volta al giorno, per pochi minuti, per cinque giorni. L'unicità del composto risiede nei seguenti fatti: ha un duplice meccanismo che agisce per inibire il funzionamento del percorso che porta alla tempesta immunitaria e alle secrezioni multiple di citochine», così il medico del Tel Aviv Sourasky Medical Center.

Israele si offre: «Da noi le gare di Champions e dell'Europeo»

Il composto è mirato direttamente al cuore della tempesta nei polmoni e, a differenza di molti altri composti nel mondo che vengono somministrati sistematicamente, e che inibiscono selettivamente una particolare citochina o lavorano più in generale causando gravi effetti collaterali, Eco-Cd24 è somministrato localmente, funziona in generale, e non ha effetti collaterali. Si tratta di un composto avanzato che può essere prodotto in modo rapido ed efficiente ad un costo molto basso in ogni struttura farmaceutica del paese in un breve lasso di tempo, e in grado di soddisfare tutta la domanda globale», spiega il Prof. Arber. Ronni Gamzu, professore e Ceo dell'Ichilov Medical Center, ha aggiunto che sta supportando le ricerche di Arber dal momento che il nuovo farmaco può segnare una svolta nella lotta alla pandemia da coronavirus.

© RIPRODUZIONE RISERVATA