Covid, l'anestesista Annalisa Malara personaggio dell'anno: diagnosticò il primo caso in Italia

Personaggio dell'anno Annalisa Malara, diagnosticò il primo caso di Coronavirus in Italia
Personaggio dell'anno Annalisa Malara, diagnosticò il primo caso di Coronavirus in Italia
Sabato 5 Dicembre 2020, 15:32 - Ultimo agg. 6 Dicembre, 18:40
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Ha diagnosticato a Codogno, paese devastato dal virus, il primo caso di coronavirus in Italia: l'anestesista Annalisa Malara, è il personaggio italiano del 2020, svelato oggi in apertura dell'evento «Sky Tg24 Live in Courmayeur», scelta per rappresentare lo sforzo di tutti i medici. Nata e cresciuta a Cremona e specializzata in Anestesia e rianimazione all'Università di Pavia, dopo la formazione al Policlinico San Matteo di Pavia ha lavorato prima all'Ospedale civile di Vigevano e poi all'Ospedale Maggiore di Lodi, a cui è collegata la struttura ospedaliera di Codogno dove era di turno il 20 febbraio 2020, quando venne ricoverato Mattia che, proprio grazie alla sua intuizione, sarebbe diventato il primo caso accertato di Covid-19 in Italia.  Malara era stata nominata cavaliere al merito dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha ricevuto il premio ‘Rosa Camuna dal governatore lombardo Attilio Fontana. 

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A selezionare il suo nome per Sky Tg24 è stata una giuria composta da giornalisti, sondaggisti, personalità dell'economia, della scienza e della cultura.  «Vi ringrazio moltissimo per questa nomina, che mi riempie davvero di gioia e di orgoglio», ha detto Malara al direttore di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis. «Tengo subito a dire - ha proseguito - che voglio condividerla con tutti i miei colleghi sanitari, sia medici, sia infermieri, sia soccorritori, che durante questi lunghissimi mesi di pandemia hanno dato davvero l'anima per riuscire a far fronte a questa gravissima emergenza sanitaria. È un premio che condivido con ognuno di loro e credo che questa nomina stia soprattutto ad indicare la vicinanza delle persone e delle Istituzioni a tutti noi sanitari in prima linea nella lotta a questo virus.

I momenti vissuti quel 20 febbraio sono rimasti impressi nella mia memoria in modo indelebile, ma anche nella memoria di tutti coloro che erano presenti con me in terapia intensiva quel giorno a Codogno. Credo che quel giorno ognuno di noi, soprattutto i sanitari, si ricordi cosa stesse facendo in quel momento. È un po' come l'11 settembre, una data che ci ha davvero cambiato la vita».

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«Oggi - ha aggiunto la dott.ssa Malara - credo di rappresentare la dedizione a una professione che richiede sacrificio, studio e sicuramente tanta voglia di fare al meglio il lavoro per cui si è chiamati a dare il proprio contributo, che è un lavoro fondamentale, importantissimo e che ha al centro del nostro operato la vita di altre persone che danno la loro salute nelle nostre mani. È sicuramente un lavoro delicato e di responsabilità che tutti noi, adesso a maggior ragione, ma anche prima, cerchiamo di fare al meglio delle nostre possibilità». «È un'ottima notizia quella che più aziende stiano arrivando ad avere finalmente un vaccino pronto per la popolazione. Siamo sicuramente in prima linea ad effettuare il vaccino quando sarà disponibile in Italia, ci credo moltissimo, come credo a tutti gli altri vaccini. Vaccinarsi è sicuramente una delle migliori armi contro malattie gravi e pericolosissime come il coronavirus», ha concluso Annalisa Malara

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