Covid, Lopalco: «Quello che vediamo oggi non è colpa delle discoteche»

Covid, Lopalco: «Quello che vediamo oggi non è colpa delle discoteche»
Covid, Lopalco: «Quello che vediamo oggi non è colpa delle discoteche»
Lunedì 2 Novembre 2020, 10:17 - Ultimo agg. 10:41
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Che connessione c'è tra questa seconda ondata di Covid e le discoteche aperte questa estate? Semplice, non ci sono legami secondo il virologo Pierluigi Lopalco oggi assessore regionale alla Sanità in Puglia. «Durante l'estate il virus circolava pochissimo. Quello che vediamo è l'andamento naturale della pandemia perché il virus non si può cancellare dalla popolazione. Le discoteche potevano stare aperte perché non c'erano positivi, è molto semplice. C'era gente ammassata, ma non positivi. Faccio un esempio: la Puglia è stretta e lunga, il turismo ha avuto il suo boom nel Salento, il tacco d'Italia, e lì ci sono state discoteche affollate e un sacco di gente in strada. Oggi il Salento è la zona della Puglia meno colpita dalla pandemia. Quindi il problema è che le situazioni locali vanno monitorate». Lo ha rimarcato l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia, ospite di 'Omnibus' su La7.

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Sulla possibilità di un nuovo dpcm in arrivo oggi, Lopalco ha sottolineato che «la paura è una pessima consigliera, viene molto velocemente e se ne va altrettanto velocemente: se dobbiamo convincere i cittadini che la situazione è seria non dobbiamo stimolare l'effetto paura ma spiegare e comunicare.

In questo momento - ha aggiunto l'epidemigologo - serve non tanto dare certezze epidemiologiche, ma economiche. Capisco che non sia facile trovare le risorse per dare i contributi a chi in questo momento non ha più un lavoro, ma oggi è questa la priorità».

 

Lopalco ieri sera da Fabio Fazio ha spiegato di nuovo perché ha deciso di chiudere tutte le scuole in Puglia: «La chiusura delle scuole era per noi una misura impopolare perché le misure di contenimento vanno prese quando non si vede ancora il disastro. Questo è il paradosso della prevenzione: il principio di precauzione è difficile da far digerire anche in maniera politica». «Un pò tutti si allineeranno alle misure che abbiamo preso noi sulla scuola. La scuola è un aggregatore sociale importantissimo. Intorno al mondo della scuola si muove ogni famiglia italiana - ha aggiunto - La Puglia è una delle regioni meno colpite dalla seconda ondata ma abbiamo migliaia di ragazzi a casa in isolamento, perché si sono contagiati oppure sono stati a contatto, e la burocrazia degli isolamenti ci blocca tutto il contact tracing».

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