Variante Omicron, in Italia pochi sequenziamenti e il Ceinge rilancia da Napoli: «Possiamo mappare al 100% il virus»

Ceinge Napoli
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 12:04 - Ultimo agg. 16:30
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Il consorzio nazionale per lo studio genetico del virus Sars-Cov-2, istituito circa un anno fa, non ha portato al programma capillare di sequenziamento che sarebbe stato necessario per individuare i cambiamenti del virus e la circolazione di nuove varianti. Lo rilevano i ricercatori del Ceinge-biotecnologie avanzate di Napoli, che lamentano lo scarsissimo numero di sequenziamenti fatti in Italia.

«Nel nostro Paese esistono centri di eccellenza che potrebbero far parte del cosiddetto consorzio nazionale e che potrebbero garantire un sequenziamento più ampio rispondendo così alle esigenze diagnostico-terapeutiche e di ricerca», rileva il presidente del Ceinge, Pietro Forestieri. «Dal giugno del 2021 ci eravamo proposti per entrare a far parte della rete integrata per il sequenziamento.

Il Ceinge ha, infatti, un know-how consolidato in diagnostica molecolare e dispone di tecnologie avanzatissime.

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Dai cinque sequenziatori ngs che avevamo, ne abbiamo acquisito altri di ultimissima generazione e ad alta produttività, che ci consentirebbero il sequenziamento completo di almeno 1.000 genomi a settimana. Siamo, in sintesi, in grado di predisporre un sequenziamento totale del virus, avendo a disposizione un gruppo di ricerca per lo sviluppo di tali dati, la migliore tecnologia ed un eccellente team di bioinformatici»

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