Covid, il «nuovo virus» di Londra. Gilestro (Imperial College): «Molto più contagioso, sfugge alla risposta degli anticorpi»

Covid, il «nuovo virus» di Londra. Gilestro (Imperial College): «Molto più contagioso, sfugge alla riposta degli anticorpi»
Covid, il «nuovo virus» di Londra. Gilestro (Imperial College): «Molto più contagioso, sfugge alla riposta degli anticorpi»
di Simone Pierini
Sabato 19 Dicembre 2020, 18:37 - Ultimo agg. 20:27
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Allarme da Londra per una nuova variante del SarsCov2. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato un duro lockdown per la capitale inglese che è stato giustificato in conferenza stampa per la scoperta di questo nuovo ceppo del coronavirus che sarebbe del 70% più contagioso di quello fino ad oggi sconosciuto. Sul tema è intervenuto in un lungo thread su Twitter Giorgio Gilestro, neurobiologo e professore associato dell’Imperial College di Londra.

«Sembra che il virus circoli più velocemente a causa di una nuova variante, non ci sono prove di una maggiore letalità ma sembra che si propaghi più velocemente. È tutto quello che sappiamo, ma dobbiamo agire adesso». Ha detto Boris Johnson in conferenza stampa. «Nulla al momento indica che il vaccino sarà meno efficace», ha aggiunto.

«La settimana scorsa Johnson aveva annunciato non grossi cambiamenti alle chiusure di dicembre durante le feste natalizie, con aperture nei giorni di Natale che consentissero la riunione di fino a tre nuclei familiari. Questa nuova variante sta cambiando le carte in tavola - ha scritto Gilestro nel primo dei suoi tweet a riguardo - Ora pare che verrà introdotto un livello di chiusura nuovo (il livello 4) e che Londra e il sud ovest ripiomberanno nell'ordine di non uscire di casa, come a marzo, senza nemmeno le scappatoie a tarallucci e vino italiane annunciate ieri da Conte».

«Il motivo - aggiunge Gilestro - sarebbe una variante del virus descritta in questo preprint. Più che una variante, si tratta di una famiglia di varianti con una cosa in comune: una delezione di due aminoacidi in posizione 69/70 e una serie di polimorfismi nella RBD. Tutte le mutazioni riguardano la regione esposta della proteina spike, cioè le parti riconosciute dagli anticorpi. Sono probabilmente tentativi riusciti del ceppo virale di scappare dagli anticorpi di chi ha sviluppato immunità e sono immuni, ad esempio, alle terapia al plasma. Filogeneticamente parlando, la delezione 69/70 si è sviluppata su un ramo contentente la mutazione 453 - già nota alle cronache per essere quella isolata nei furetti Danesi che ne ha portato allo sterminio per motivi precauzionali».

«Al momento - sottolinea l’esperto - non c'è evidenza che questi nuovi ceppi siano più letali ma è chiaro che siano più virulenti. L'Inghilterra ha subito informato l’OMS. Cosa vuol dire? Non sono buone notizie. Questi sono ceppi che si sono sviluppati per pressione evolutiva: vuol dire che appena un numero sufficiente di persone inizia ad avere anticorpi contro il virus per immunità acquisita direttamente o per via vaccinale, nuovi ceppi emergono».

«Sono ceppi - aggiunge ancora Gilestro - che riescono a sfuggire alla riposta anticorpale e quindi si comportano come un virus nuovo. La cattiva notizia è che il virus ha un forte tasso evolutivo. La buona notizia non mi viene in mente in questo momento ma se dovesse la aggiungo qui sotto».

«Riepilogando - spiega Gilestro nel suo thread - la variante è ormai la variante principale in circolazione (abbiamo un "nuovo virus" a Londra); fino al 70% più contagioso; Londra in tier-4; caldamente sconsigliato lasciare il paese; non sappiamo se la variante sia già fuori da UK né da dove arrivi. Vista la contagiosità, visto il numero di immigrati EU a Londra, visto il periodo (Natale), temo che sia ormai scontato che questa variante si diffonderà velocemente nel resto d’Europa».

E sulle possibili conseguenze legate al vaccino conclude: «A tutti quelli che chiedono "vuol dire che il vaccino non funzionerà?". Al momento non c'è prova che questa variante sia immune al vaccino. È possibile che ne cambi l'efficacia. Bisogna tenere sotto controllo i casi di re-infezione. Se vediamo che il numero di re-infezioni sale drasticamente, allora dobbiamo iniziare a temere che questa generazione di vaccini potrebbe non essere efficace come si spera. Per fortuna con questa nuova tecnologia a mRNA si fa in fretta a produrre nuove varianti di vaccini».

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