Il Covid torna a correre negli Stati Uniti: 1.500 morti al giorno con la riapertura delle scuole

Il Covid torna a correre negli Stati Uniti: 1.500 morti al giorno con la riapertura delle scuole
Il Covid torna a correre negli Stati Uniti: 1.500 morti al giorno con la riapertura delle scuole
Sabato 4 Settembre 2021, 20:09 - Ultimo agg. 20:37
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Con la ripresa delle attività lavorative e della scuola, il virus torna a correre in Usa, dove aumentano contagi, morti e ospedalizzazioni in quella che i media definiscono una «quinta ondata» trainata dalla più contagiosa e pericolosa variante Delta, ormai dominante. I nuovi casi giornalieri viaggiano intorno ai 170 mila, i decessi hanno toccato i 1.500 (un terzo di quelli di gennaio, il mese più letale), mentre i ricoverati sono oltre 100 mila. Una brutta notizia per Joe Biden. Ma non l'unica, per un presidente già travolto dalla crisi afghana, dall'impennata dei prezzi e dallo stallo della sua agenda al Congresso.

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Stati Uniti verso terza dose

Le massime autorità sanitarie Usa (Fda e Cdc) hanno infatti suggerito alla Casa Bianca di ridimensionare il suo piano di offrire da questo mese una terza dose di vaccino a otto mesi dalla seconda (il «booster»), spiegando che hanno bisogno di più tempo per raccogliere ed esaminare i dati e che probabilmente saranno in grado di esprimersi nelle prossime settimane solo per chi ha ricevuto il vaccino Pfizer.

Meno di tre settimane fa Biden aveva annunciato che, previa autorizzazione della Fda, il governo dal 20 settembre avrebbe offerto il «booster» di Pfizer e Moderna, e probabilmente anche di Johnson & Johnson, partendo dalle categorie più vulnerabili. Ora il presidente, che ha sempre detto di voler ascoltare i consigli degli scienziati, sarà costretto probabilmente a frenare la campagna, sperando di poterla iniziare almeno con Pfizer.

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Immunizzati fermi al 53%

Secondo le proiezioni dell'università di Washington, entro l'1 dicembre ci saranno tra 116 e 210 mila nuove vittime, basandosi sulla prosecuzione della diffusione della variante Delta, escludendo altre varianti più minacciose e contando sull'aumento più lento ma stabile delle vaccinazioni, con una popolazione completamente immunizzata ferma al 53% e con una sola dose al 62,2%. Il numero di contagi è in aumento in quasi tutto il Paese ma solo alcune aree, in gran parte gli Stati del sud dove il tasso di vaccinazione è più basso, vedono una crescita parallela nei decessi. Florida e Louisiana stanno subendo il maggior numero di morti pro capite, superando il loro bilancio di gennaio. Nel Sunshine State sono stati acquistati 14 obitori mobili per gestire il numero «senza precedenti» di decessi, mentre in Alabama non c'è più posto per i cadaveri.

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Il caso del Mississippi

Male anche il Mississippi, anche se con numeri più bassi di nove mesi fa. Dei 14 Stati Usa che stanno registrando il trend peggiore di morti solo tre non sono del Sud: Nevada, Oregon e Wyoming. Non sempre però il più basso tasso di vaccinazione coincide con un aumento dei decessi. È il caso della Florida, che ha una media giornaliera di 325 morti al giorno (con quasi 20 mila contagi) nonostante oltre il 53% della popolazione sia immunizzata. Secondo gli esperti americani, in questa «tempesta perfetta di mutamenti virali» conta anche «il comportamento umano», ossia come le persone interagiscono e rispondono al rischio. Non aiutano certo i governatori repubblicani in prima linea contro l'obbligo di vaccino e mascherine, come quello texano Greg Abbott e quello della Florida Ron DeSantis, quest'ultimo impegnato in una battaglia legale contro le scuole che impongono la copertura facciale. E neppure la compagnia di giro composta da alleati di Donald Trump, medici conservatori e predicatori evangelici no vax che continuano il loro tour «ReAwaken America» (Risveglia l'America), seminando scetticismo e teorie cospirative sui vaccini. Tra loro anche il generale Michael Flynn, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump coinvolto nel Russiagate.

 

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