Vaccino Covid, l'obiettivo del governo: quota 80% di immunizzati in dieci giorni

Vaccino Covid, l'obiettivo del governo: quota 80% di immunizzati in dieci giorni
di Lorenzo Calò
Giovedì 16 Settembre 2021, 23:36 - Ultimo agg. 17 Settembre, 16:12
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La linea del traguardo oggi ha una data precisa: il 26 settembre. In accordo con le previsioni del governo dovrebbe infatti essere questo l’orizzonte temporale per raggiungere il target dell’80 per cento della popolazione vaccinabile (cioè dai 12 anni in su) coperta da immunizzazione al Covid. La proiezione è data dalla progressione della media mobile a sette giorni delle dosi somministrate ogni giorno in Italia che è di 234.905. I grafici vengono continuamente aggiornati dalla struttura commissariale retta dal generale Francesco Paolo Figliuolo ma, in termini pratici, quello che era un po’ un auspicio e un po’ una previsione da parte del premier Mario Draghi («Entro fine settembre puntiamo a immunizzare l’80 per cento della popolazione») sembra oggi largamente raggiungibile.  

Resta però da valutare un andamento piuttosto consolidato almeno da un mese a questa parte: il progressivo abbassamento del volume quotidiano di immunizzazioni. Lo certifica anche il rapporto della fondazione Gimbe secondo il quale le scorte di vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) superano quota 10 milioni ma, «nonostante la considerevole disponibilità di dosi, il numero di prime somministrazioni, dopo tre settimane di stabilità intorno a quota 720-750mila, nell’ultima settimana è sceso a 525mila. In attesa di conoscere gli effetti dell’estensione dell’obbligo del Green pass, è evidente che le attuali strategie della campagna non riescono a contrastare l’esitazione della popolazione ancora non vaccinata».

In ogni caso - evidenzia il report Gimbe - dai decessi per Covid ai contagi, la settimana 8-14 settembre, rispetto alla precedente, ha visto tutti i principali indicatori in calo: scendono -14,7 per cento i nuovi casi (33.712 rispetto a 39.511), del -6,7 per cento i decessi (389 rispetto 417), dell’-8,8 per cento le persone in isolamento domiciliare (117.621 rispetto a 128.917), del -3,3 per cento i ricoveri con sintomi (4.165 rispetto a 4.307) e del -1,6 per cento le terapie intensive (554 rispetto a 563). 

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Dunque, la pandemia rallenta ma - avverte la fondazione guidata da Nino Cartabellotta - «con oltre 9 milioni di non vaccinati in giro c’è il rischio concreto di nuova impennata in autunno» (leggasi ottobre). Dunque resta un’ampia fetta della popolazione che ancora «resiste» all’opportunità di vaccinarsi, che appare difficilmente raggiungibile dagli avamposti sanitari sul territorio e dalle campagne di sensibilizzazione e che potrebbe vanificare gli sforzi tesi a ottenere una copertura di immunizzati pari all’80 per cento della popolazione over 12. L’analisi è plasticamente confermata anche dall’ultimo report settimanale della struttura commissariale datato 10 settembre (oggi sarà diffuso un ulteriore aggiornamento): mancano all’appello 980.879 persone nella fascia d’età 60-69 anni (12,99 per cento del campione); 1.764.538 nella fascia d’età 50-59 anni (18,28 per cento del campione); ma, soprattutto, mettono i brividi i quasi due milioni (1.953.338 pari al 22,45% del campione) di italiani nella fascia d’età 40-49 anni che ancora rifiutano la dose. Inoltre, secondo il monitoraggio indipendente di Gimbe, ormai in ospedale ci siano «quasi esclusivamente persone non vaccinate». 

Secondo la mappa aggiornata diffusa ieri da Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Italia è tutta di colore arancione anche se Basilicata Calabria e Sicilia sono colorate di rosso (la settimana scorsa le rosse erano 6). Rispetto alla scorsa settimana poi la Valle d’Aosta passa dall’arancione al rosso. Una situazione che dunque migliora e che vede l’Italia con buone performance rispetto ad altre parti della Ue. Resta infatti critica la situazione in Spagna, nel Sud della Francia e in Grecia. E poi sono rossi anche Paesi Bassi, l’Irlanda e la Germania. Questi colori assumono una notevole importanza per le eventuali limitazioni alla circolazione che ogni singolo Stato membro potrebbe comunque adottare pur con il Green pass in vigore. Tuttavia sempre ieri Eurostat ha aggiornato le sue rilevazioni sull’eccesso di mortalità registrato nella Ue a seguito della pandemia. Il calo è evidente dopo il picco di aprile 2021 (+20 per cento) e il +40 per cento di novembre 2020 (rispetto alle medie degli stessi mesi 2016–2019). L’eccesso di mortalità continua tuttavia a variare tra gli Stati membri dell’Unione: da circa -3 per cento in Belgio e Svezia a +25 per cento in Grecia e +26 per cento a Cipro nel luglio 2021. L’Italia ha fatto registrare un incremento medio del 2,9 per cento.

L’ultimo aggiornamento è arrivato ieri da Moderna: il suo vaccino contro il Covid è considerato «altamente efficace contro la variante Delta» e dunque resta confermata l’opportunità dei «benefici di una terza dose di richiamo». In Italia si comincerà lunedì prossimo 20 settembre con trapiantati e immunocompromessi. In base alla circolare del ministero della Salute la dose «booster» verrà invece somministrata successivamente in favore di ulteriori gruppi tra cui fragili e a maggiore rischio per esposizione professionale come medici e infermieri.
 

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