Pfizer, Moderna, Astrazeneca: che differenza c’è tra i diversi vaccini contro Sars-Cov-2, il virus che causa la Covid-19? E, soprattutto, quali sono le peculiarità di ognuno di loro? Ad oggi in commercio in Italia ce ne sono tre: due a mRna e uno sulla base di un vettore virale. Ma sono in arrivo altre soluzioni che dovranno passare, comunque, il vaglio di due autorità: l'Ema (l'Agenzia europea dei medicinali) e l'Aifa (l'Agenzia italiana per il farmaco.
I vaccini a mRna
L’Ema e l’Aifa hanno autorizzato due vaccini a mRna, cioè a Rna messaggero. La tecnica, particolarmente innovativa e che differisce dalla classica tecnica della vaccinazione (come quella usata per l’anti-influenzale, per esempio) fornisce istruzioni al sistema immunitario per combattere il virus. I due sono quello di Pfizer e quello di Moderna.
Comirnaty: si chiama così il vaccino prodotto da Pfizer/Biontech. Ha avuto l’ok da Ema (Agenzia europea per i medicinali) il 21 dicembre 2020. Deve essere conservato tra -90 °C e -60 °C. Prima della vaccinazione, però, deve essere tenuto a temperature più basse: una volta estratto dal congelatore, il flaconcino chiuso può essere conservato per 7 mesi a una temperatura tra i -25 °C e i -15 °C e in frigorifero tra 2 °C e 8°C per un massimo di 30 giorni. Richiede due dosi che vengono somministrate a tre settimane di distanza. Viene somministrato a chi ha più di 16 anni.
MRna 1273: si chiama così il vaccino prodotto da Moderna e dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases della Biomedical Advanced Research and Development Autority. E’ stato autorizzato dalla Fda statunitense (l’autorità regolatoria degli Usa) il 18 dicembre 2020 e il 6 gennaio dall’Ema. Viene conservato a una temperatura più bassa rispetto alla soluzione prposta da Pfizer, tra i 25 °C e i 15 °C. Richiede due dosi che vengono somministrate a distanza di 28 giorni. Viene somministrato a chi ha più di 18 anni.
Vaccini a vettore virale
Sono i vaccini che usano un virus che non si può replicare nell’organismo ma che porta all’interno un codice genetico che codifica contro la proteina spike di Sars-Cov-2. Questo fa attivare il sistema immunitario contro la proteina, producendo anticorpi che saranno utili in caso di infezione. E’ una delle tecniche tradizionalmente usate per le vaccinazioni, a differenza del prodotto a mRna, particolarmente innovativa, e che ha portato all sviluppo dei vaccini Pfizer e Moderna.
Chadox1 nCov19: è questo il vaccino prodotto da Astrazeneca.
Non autorizzato dall'Ema per la commercializzazione nei Paesi Ue, ma utilizzato oltre che in Russia, anche in Ungheria e Montenegro, c'è Sputnik 5. E' il vaccino russo, realizzato dal Centro nazionale di ricerca Gamaleja di Mosca. In Italia è passato solo per transito per arrivare nella Repubblica di San Marino, dove viene somministrato ai residenti. Il vaccino usa particelle di adenovirus fuso con una proteina di Sars-Cov-2 per generare una risposta immunitaria. Può essere conservato a -18 °C nella sua forma congelata. Se liofilizzato, invece, può essere conservato tra i 2 °C e gli 8 °C. Viene somministrato in due dosi a distanza di 3 settimane.