Epatite acuta pediatrica, Galli: «Possibile nuovo virus, ci saranno altri casi». Pregliasco: «Ipotesi calo difese»

Epatite acuta pediatrica, Galli: «Possibile nuovo virus, ci saranno altri casi». Pregliasco: «Ipotesi calo difese»
Epatite acuta pediatrica, Galli: «Possibile nuovo virus, ci saranno altri casi». Pregliasco: «Ipotesi calo difese»
Venerdì 22 Aprile 2022, 12:57 - Ultimo agg. 26 Aprile, 16:51
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Epatite acuta pediatrica, un nuovo virus come causa? Massimo Galli, infettivologo e già presidente della Simit (società italiana di malattie infettive e tropicali, non ha escluso un'ipotesi in questo senso. Lo studioso, commentando i casi di epatiti segnalati in Europa e anche in Italia in bambini, ha spiegato all'ANSA che in futuro emergeranno altri casi di epatiti acute nei bimbi. A causarle, secondo Galli, potrebbe essere «un virus che finora non abbiamo inquadrato. Trattandosi di bambini, se vi dovesse essere una trasmissione virale, penserei a una di tipo orofecale. Mentre sono da escludere legami con il Covid e con il vaccino». 

Epatite, Covid e vaccino

«Epatiti acute e gravi sono un fatto nuovo e inusitato in questa fascia di età, bisognerà capire il motivo e capire se realmente sono collegati fra di loro».

L'impressione è che si possa trattare di qualcosa legata un nuovo virus. «Per diversi anni - spiega il professor Galli - quando avevamo solo possibilità di identificare epatiti A e B, il resto lo chiamavamo Non A e Non B, ora conosciamo bene il virus E, C e D. Non si può escludere, ma è davvero molto improbabile, invece, che sia implicato il nuovo coronavirus: in alcuni bambini è stato rilevato ma in molti altri non sono risultati esserci evidenze di positività attuale al Sars-Cov-2 e non è emersa una conferma sierologica dell'infezione avvenuta in precedenza. Molto improbabile anche che sia un effetto collaterale da vaccino anti Covid, perché molti dei colpiti sono sotto i 5 anni, e in questa fascia di età non sono vaccinati per definizione».

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La forma sembra comunque virale. «È poco probabile che siano epatiti tossiche, perché queste sono in genere iperacute e la correlazione con cibo ingerito o con farmaco assunto è più facile da individuare». I sintomi di un'epatite acuta da monitorare, conclude l'esperto, «sono insorgenza di nausea e vomito, urine scure, sclere gialle e febbre, ma non bisogna dichiarare allarme al primo malessere, anche perché sono comunque forme molto rare».

Pregliasco: «Ipotesi calo difese»

«Rispetto alle nuove epatiti» acute con origine misteriosa segnalate nei bimbi, il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco esclude «sicuramente» l'idea di un legame con il vaccino anti-Covid. Invece, spiega l'esperto all'Adnkronos Salute, «concordo con l'ipotesi che», complice l'isolamento sociale imposto dalle restrizioni adottate per il contenimento della pandemia, «ci possa essere stato un abbassamento delle difese, con una quota maggiore di infezioni da adenovirus che prima risultavano più diluite. Un pò come è successo lo scorso novembre con l'epidemia di virus respiratorio sinciziale» nei più piccoli. Ma potrebbe avere un ruolo anche Sars-CoV-2? «È possibile, come coinfezione o infezione precedente», ragiona Pregliasco, mentre gli specialisti internazionali sono al lavoro per capire le cause di queste forme gravi.

A chiamare in causa l'isolamento sociale è stato un articolo pubblicato su 'Eurosurveillancè e rimbalzato sui media inglesi. «Un'eziologia infettiva è considerata più probabile - spiegano gli autori - date le caratteristiche epidemiologiche e cliniche» delle forme osservate. «Al momento della pubblicazione le principali ipotesi si concentrano sull'adenovirus, o su una nuova variante» di questo patogeno, «con una sindrome clinica distinta» da quelle tradizionalmente note, «o su una variante che circola regolarmente e che ha un impatto più grave sui bambini più piccoli immunologicamente naïve», considerando che «l'infezione da adenovirus come causa di epatite grave è rara nei bambini immunocompetenti». «Quest'ultimo scenario - si legge - potrebbe essere il risultato di una ristretta 'mescolanzà sociale durante la pandemia di Covid-19». Poi ci sono «altre cause infettive ancora in fase di studio», che «includono l'aumento della gravità della malattia in seguito all'infezione da Omicron 2, o l'infezione da una variante di Sars-CoV-2 non ancora caratterizzata». I firmatari precisano che «nessuno dei bambini» colpiti dalle nuove epatiti fino a quel momento «era stato vaccinato contro Covid-19». Infine, «anche un virus nuovo o non ancora rilevato può essere escluso per ora»

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