Quasi 4.000 insegnanti, operatori scolastici e studenti formati, un centinaio istituti di Roma e provincia in grado di gestire le crisi convulsive in classe, riducendo drasticamente le chiamate d’emergenza al 112 e gli accessi non necessari al pronto soccorso. Eccoli, i risultati di “La scuola non ha paura delle crisi”, progetto di formazione avviato nel 2016 dal Bambino Gesù con la Lega Italiana Contro l’Epilessia (Lice). Durante la pandemia Covid, l’attività educativa a cura del personale specializzato dell'ospedale pediatrico è proseguita senza interruzioni con incontri sia in presenza che a distanza. E, in occasione della Giornata mondiale dell’Epilessia che si tiene ogni secondo lunedì di febbraio, è prevista una diretta social per dialogare con le famiglie e parlare di questa patologia che colpisce una persona su 100, soprattutto in età pediatrica.
Oltre il 30% delle crisi epilettiche nei pazienti con epilessia non del tutto controllata si manifesta, infatti, in ambiente scolastico; il 40% delle chiamate al numero di emergenza 112 che partono dalle scuole è proprio per una crisi epilettica.
Dal 2016 il Bambino Gesù promuove il progetto di formazione “La scuola non ha paura delle crisi” per educare docenti, operatori scolastici e studenti alla conoscenza dell’epilessia, al riconoscimento delle crisi e alla gestione degli attacchi in sicurezza. Dall’ultimo monitoraggio effettuato negli istituti coinvolti nel progetto risulta, in particolare, che nei 12 mesi successivi alla formazione (anno di riferimento 2019) sono state gestite in classe 170 crisi epilettiche applicando le corrette manovre di assistenza. Di queste, 25 sono durate oltre i 2 minuti e gli operatori scolastici hanno somministrato il farmaco come da procedura. In 22 casi è stato opportunamente chiamato il numero di emergenza 112; solo 17 pazienti sono stati portati al pronto soccorso.
«Le persone con epilessia ancora oggi sono vittime di pregiudizi e limitazioni in vari ambiti della loro vita sociale; scuola, sport, lavoro. È per questo motivo che emarginazione e discriminazione vanno combattute con ogni iniziativa di informazione, formazione e sensibilizzazione possibile» sottolinea Federico Vigevano, direttore del dipartimento di Neuroscienze del Bambino Gesù.