Si deve al contributo straordinario del virologo tedesco Harald Zur Hausen, scomparso lo scorso 28 maggio, la scoperta del virus del Papilloma umano, come agente eziologico del carcinoma del collo dell’utero che gli valse il premio Nobel per la fisiologia, nel 2008.
Già dall’inizio degli anni ’60, focalizzò i suoi studi “sul ruolo del Papilloma virus rispetto al tumore alla cervice uterina”, giungendo ad isolare alcuni tipi di Papilloma virus ed aprendo la strada allo sviluppo di un “vaccino contro il virus del Papilloma”, che si trasmette prevalentemente per via sessuale.
In base ai suoi studi questo virus e’ il “responsabile” del tumore alla cervice uterina, il secondo tumore più comune nella popolazione femminile mondiale e una delle principali cause di morte per tumore nelle donne. La sua ricerca del legame virus-tumore, fu accolta con iniziale scetticismo ma ha consentito l’approdo al vaccino che ha l’importante compito di prevenire l’attacco virale da Papilloma e, di conseguenza, “ il cancro alla cervice uterina“, ad esso strettamente legato, consentendo l’abbattimento dei numeri del cancro alla cervice sulla popolazione femminile mondiale. Ed infatti le donne che non hanno beneficiato del vaccino o hanno ricevuto diagnosi intempestive hanno lasciato spazio al virus del Papilloma di agire e portare il tumore a stadi avanzati ed aggressivi, causandone la morte.
E’ necessario, quindi, vaccinare le giovani donne contro questa insidiosa e silente minaccia così come dimostrano i dati in possesso dei clinici e dei ricercatori impegnati nella lotta del tumore alla cervice uterina ed in altri tipi di tumore associati a questo virus.
*Direttore Sbarro Institute di Philadelphia
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout