L'influenza è in anticipo, il picco ci sarà a Natale

I casi favoriti dalla fine delle misure restrittive anti-Covid

L'influenza è in anticipo, il picco ci sarà a Natale
di Ettore Mautone
Domenica 4 Dicembre 2022, 08:21 - Ultimo agg. 15:55
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Boom di casi di influenza stagionale come non si verificava dalla stagione 2009-2010, quando scoppiò la pandemia da influenza suina. Secondo gli ultimi dati della rete di sorveglianza InfluNet, dell'Istituto Superiore di Sanità, nella scorsa settimana sono stati 771mila gli italiani messi a letto da sindromi simil-influenzali, pari a 12,9 ogni mille (9,5 nella settimana precedente). E il trend è in crescita. Dagli inizi dello scorso ottobre, quando sono comparsi i primi casi, sono oltre 2,5 milioni gli italiani che hanno contratto l'infezione. A circolare sono vari virus, influenzali e parainfluenzali, compresi alcuni coronavirus tra cui Sars-Cov-2 (poco meno del 5 per cento delle infezioni). «Il Covid, nella popolazione vaccinata e dopo centinaia di migliaia di infezioni e relative immunizzazioni spiega Giuseppe Fiorentino, direttore sanitario del Cotugno di Napoli - oggi ha assunto nei soggetti sani caratteristiche sovrapponibili a quelle dell'influenza ma nei fragili e nei non vaccinati l'infezione può provocare imprevedibili quadri ancora molto complessi che richiedono il ricovero in ospedale. In rianimazione ci finiscono tuttavia pazienti in cui il Covid non è più la patologia dominante».

L'influenza quest'anno si avvia a un picco atteso a Natale, in anticipo rispetto all'andamento degli scorsi anni. L'incidenza aumenta in tutte le fasce di età ma risultano maggiormente colpite quelle pediatriche, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni in cui è pari a 40,8 casi per mille assistiti (29,6 nella settimana precedente). La crescita ha assunto un profilo esponenziale. Nell'ultima settimana anche gli anziani e i fragili hanno iniziato ad ammalarsi con maggiore intensità. A Roma è scattata un'allerta negli ospedali e al Bambin Gesù sono assistiti fino a 400 bambini al giorno. Ricoveri in aumento anche al Santobono di Napoli con un alto turn-over. Febbre alta, tosse e mal di gola i sintomi più frequenti che solo in alcuni casi si accompagnano a quadri respiratori più severi. In quattro Regioni (Piemonte, Veneto, Toscana, Marche) l'incidenza ha superato la soglia del livello di media entità mentre in tre Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria) il livello di entità è molto alta. Tre Regioni infine (Campania, Calabria, Sardegna) non hanno ancora attivato la rete di sorveglianza impegnata ancora sulle cure del Covid e post Covid.


Da un punto di vista epidemiologico circa il 5 per cento dei casi sono risultati positivi per Sars-CoV-2 mentre circa il 18 per cento sono riferiti ad altri virus respiratori: Rhinovirus, Rsv, Parainfluenzali, Adenovirus, Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2 e 2 Bocavirus). «L'uso delle mascherine è ancora determinante per tenere a bada influenza e Covid - sottolinea Silvestro Scotti, vicepresidente dell'Ordine dei medici di Napoli e segretario nazionale della Fimmg - l'avvio sprint, con casi 5 volte superiori a quelli registrati nelle stagioni pre-Covid, è probabilmente dovuta al fatto che negli anni scorsi l'uso delle precauzioni antiCovid ha protetto la popolazione. Bisogna continuare a farlo adesso per affrontare le feste natalizie e salvarle con le stesse regole igienico sanitarie adottate dal 2020 in poi». Non è un caso che la Lombardia da sabato scorso abbia deciso di offrire gratuitamente il vaccino antinfluenzale a tutta la popolazione non solo quindi alle categorie target come bambini o over 60.

Intanto in Campania sono poco più di 500mila gli ultra 60enni che si sono vaccinati contro l'influenza rispetto ad una platea di 1 milione di persone candidate. «Nel 2020, in piena pandemia sottolinea Pietro Buono dirigente della Regione abbiamo raggiunto il 68% di copertura della popolazione di riferimento con più di 65 anni e meno di 5 anni di età, nel 2021 siamo arrivati al 60% e per quest'anno puntiamo almeno al 65% con la speranza di raggiungere, entro metà febbraio, quando avremo il secondo picco di malattia, il 75%». «Avere sdoganato e riammesso al lavoro, a contatto con i pazienti, i medici no vax prima del 31 dicembre, come previsto inizialmente dalla legge - sottolinea Pina Tommasielli, medico di famiglia con studio a Soccavo a Napoli - è stato un pessimo segnale.

Per la prima volta da tantissimo tempo vediamo lo scetticismo a vaccinarsi per l'antinfluenzale anche dei nostri pazienti conici e anziani fragili tradizionalmente più sensibili alla profilassi».

Influenza ma anche pneumococco Herpes zoster e quarta dose anticovid: per spingere sulla profilassi e raggiungere la popolazione più vulnerabile con un'offerta attiva la Regione Campania mette intanto in campo un piano ad hoc affiancando ai medici di medicina generale e ai centri vaccinali dei distretti anche ambulatori ospedalieri e reparti di degenza dove si potranno vaccinare oncologici, diabetici, trapiantati, cardiopatici e dializzati. Il progetto è stato presentato in un tavolo di lavoro promosso da Motore Sanità e con la collaborazione di Gsk a cui hanno partecipato la Regione e i manager di Asl e ospedali.

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