Influenza australiana: cura, sintomi, contagio, mascherine. Ecco tutto quello che c'è da sapere

Il professor Gianni Rezza, infettivologo, è direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute

Influenza australiana: cura, sintomi, contagio, mascherine. Ecco tutto quello che c'è da sapere
Influenza australiana: cura, sintomi, contagio, mascherine. Ecco tutto quello che c'è da sapere
di Mauro Evangelisti
Domenica 11 Dicembre 2022, 16:09 - Ultimo agg. 12 Dicembre, 09:27
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«Normalmente in Italia l'influenza colpisce 6-7 milioni di persone. Quest'anno, poiché c'è una massiccia fascia di popolazione tra i bambini che non l'ha mai avuta, potremmo arrivare a dieci milioni, ma bisogna essere coscienti che sui numeri è presto per avere certezze. Il picco dovremmo raggiungerlo tra fine dicembre e gennaio». Dieci milioni di italiani, significa uno su 6.

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Il professor Gianni Rezza, infettivologo, è direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute. Non è sorpreso dall'onda alta dell'influenza quest'anno. «Teniamo conto che per due anni ci sono state misure di prevenzione, mascherine ma anche altro, contro il Covid, che hanno limitato molto la circolazione dell'influenza che ha un R con zero, una capacità di contagiare, molto più bassa di Sars-CoV-2. Questo fa si che tra i bambini piccoli ci sia un'ampia fascia di popolazione suscettibile, perché non ha mai incontrato l'inlfuenza.

Infatti è tra di loro che sta circolando moltissimo, per poi arrivare ai genitori. Tra gli anziani circola meno perché hanno una vita sociale minore e perché motli si sono vaccinati».

Come mi difendo se mi ammalo?

«Si deve restare a casa, aspettarsi quattro o cinque giorni di febbre alta, idratarsi, ricorrere al paracetamolo. Salvo complicazioni su cui deve decidere il medico, bisogna evitare assolutamente gli antibiotici. Una persona sana supera l'influenza, anche se saranno comunque 4-5 giorni pesanti. Semmai abbiamo due problemi: l'impatto sulla comunità, perché molte persone non possono andare al lavoro e si fermano i servizi pubblici e privati; bisogna proteggere gli anziani che invece possono avere conseguenze più pesanti dall'inlfuenza. Per questo è caldamente consigliata la vaccinazione  a chi ha più di 65 anni, ma è comunque gratuita per gli over 60».

Bene, ma ipotizziamo che io mi debba sposare tra una settimana o abbia programmato il viaggio della vita in Polinesia e non voglia trovarmi a letto con l'influenza. Come posso fare per evitarla? Prima regola, devo restare lontano dai nipotino di 2 anni perché all'asilo potrebbe essersi contagiato?

«Questo mi sembra eccessivo. Però se proprio, per varie ragioni, dobbiamo evitare a tutti i costi di prendere l'influenza, la cosa migliore è incontrare il nipotino indossando la mascherina. Lo stesso vale se vado in luoghi pubblici». Dovremmo indossare la mascherina sulla metro o sul bus anche per evitare l'influenza? Serve la Ffp2 o è sufficiente la chirurgica? «La pandemia, in fondo, ci ha insegnato come difenderci e anche per l'influenza parliamo di un virus respiratorio. Fermo restando che parliamo di scelte individuali, non di un obbligo, se una persona, per vari motivi, vuole fare il massimo per evitare l'influenza, quando usa i trasporti pubblici ma anche in un luogo chiuso affollatto dovrebbe indossare la mascherina. La Ffp2 è quella che la protegge in modo molto efficace, mentre la chirurgica protegge più gli altri. Va anche detto che la chirurgica è più comoda da portare e comunque un livello di protezione, sia pure più basso della Ffp2, lo garantisce anche a chi la indossa. Attenzione, però, c'è un'altra precauzione da seguire che abbiamo ripetuto costantemente per il Covid e che vale anche per l'influenza: laviamoci spesso le mani, ed evitiamo comunque di portarle agli occhi».

 

Ma un trentenne o un quarantenne in buona salute dovrebbe vaccinarsi contro l'influenza?

«Si tratta di una scelta personale. Sappiamo che il vaccino contro l'influenza non ha reazioni avverse di rilievo, sappiamo che mediamente, ogni anno, a seconda del ceppo e dell'adattamento del vaccino, ha una efficacia che oscilla tra il 50 e l'80 per cento. Presto per dire quanto sta funzionando quello di quest'anno, ma direi che siamo più vicini a 80 che a 50. In sintesi: tornando all'esempio che faceva lei del trentenne che deve sposarsi e non vuole rimandare il matrimonio a causa dell'influenza, se il futuro sposo si vaccina ha molte più possibilità di raggiungere il suo obiettivo. Insomma, perché no?».

Posso infettarmi contemporaneamente con il Covid e l'influenza?

«Teoricamente è possibile, ma è molto raro. Deve preoccuparci di più la circolazione massiccia parallela perché se abbiamo molte persone che si ammalano di Covid e molte che si ammalano di influenza, si ferma il Paese a causa delle assenze dal lavoro ma vanno anche in tilt gli ospedali».

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