Influenza Australiana, il vaccino: effetti collaterali, quando farlo e quanto è efficace

I virus contenuti nei vaccini vengono scelti sulla base dei virus isolati nel corso della stagione precedente

Vaccino antinfluenzale contro l'Australiana: effetti collaterali, quando farlo e quanto è efficace
Vaccino antinfluenzale contro l'Australiana: effetti collaterali, quando farlo e quanto è efficace
di Marta Giusti
Lunedì 12 Dicembre 2022, 10:58 - Ultimo agg. 13:54
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L'influenza australiana 2022-2023 corre veloce lungo una curva che vola alto, molto sopra rispetto a quelle di tutte le precedenti monitorate finora dai medici sentinella della rete di sorveglianza InfluNet dell'Istituto superiore di sanità. Il vaccino antinfluenzale è la più efficace arma di prevenzione contro l’influenza stagionale, una patologia a carico delle vie respiratorie dovuta ai cosiddetti virus influenzali. È in uso in Italia è detto trivalente perché contiene tre tipi di virus: due di tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B. C’è poi un vaccino quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B. I virus contenuti nei vaccini vengono scelti sulla base dei virus isolati nel corso della stagione precedente. L’efficacia del vaccino dipende quindi dalla corrispondenza tra i virus che contiene e quelli circolanti, che possono anche essere diversi. Il vaccino viene somministrato tramite iniezione intramuscolare: nel braccio dai 9 anni in su, nella faccia antero-laterale della coscia per i bambini più piccoli. Nel nostro Paese è possibile sottoporsi al vaccino antinfluenzale nel periodo autunnale, la campagna vaccinale in genere parte a metà ottobre e si conclude a fine dicembre. Questo periodo è stato stabilito come il migliore, tenendo conto delle condizioni climatiche italiane e dell’andamento delle epidemie influenzali.

Effetti collaterali del vaccino antinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale è sicuro in quanto sottoposto, prima della sua diffusione, a una serie di controlli.
A seguito dell’iniezione possono aversi reazioni locali come arrossamento, gonfiore e indolenzimento e anche febbre, mal di testa, dolori muscolari o articolari.

In corrispondenza temporale alla vaccinazione antinfluenzale sono stati segnalati eventi rari (come trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi), ma non è stata dimostrata la correlazione tra il vaccino e l’insorgenza dei disturbi.

 

Vaccino antinfluenzale, chi deve farlo

«L'invito è ancora a fare il vaccino contro l'influenza ed è rivolto a tutti», anche per mettere al sicuro il Natale. «Sapendo che la vaccinazione è disponibile in tutta Italia presso i medici di medicina generale», ed è gratuita per gli over 60 e per i malati cronici «o per chi lavora nei servizi essenziali come gli operatori sanitari».

Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), insiste sull'importanza di proteggersi dai virus stagionali. Consci anche del fatto che «le persone colpite alla fine sono costrette a rimanere a lungo a casa», perché «la febbre molto alta e l'astenia durano più giorni, dai 3 agli 8», evidenzia all'Adnkronos Salute. E a chi si dice scettico sulla portata anti-contagio dell'iniezione scudo, scegliendo di non usufruire di questa possibilità di prevenzione, Anelli replica che «il vaccino per l'influenza in realtà funziona. Funziona nei confronti dei virus dell'influenza - chiarisce - Non è che uno si fa il vaccino e per magia non ha più tutte le malattie infettive delle alte vie respiratorie. Ci sono tutta una serie di virosi in giro in questi giorni. Ci sono le malattie da adenovirus e molte altre forme, ma rispetto all'influenza sono più benevole, danno meno problemi e meno giorni di febbre».

Vaccino influenzale, quanto previene forme gravi e infezione

«L'efficacia del vaccino anti-influenza è confermata: come per il vaccino anti-Covid, l'azione più importante riguarda sicuramente la possibilità di evitare le complicanze e le manifestazioni più gravi della malattia, con una capacità protettiva dell'80% circa. Ma il vaccino antinfluenzale permette anche di evitare l'infezione, con un'efficacia che varia dal 50% al 70% da un anno all'altro e che dipende anche dalla tipologia di vaccino». A fare il punto per l'Adnkronos Salute è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di igiene all'Università Statale di Milano, direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio del capoluogo lombardo. «C'è da dire - sottolinea l'esperto - che quest'anno il vaccino contro l'influenza dovrebbe coprire particolarmente bene, perché la composizione vaccinale prevede proprio i virus che effettivamente stanno circolando, in primis il virus Darwin australiano, ma anche un virus 'austriacò che fa da co-primario in questa fase epidemica. È importante evidenziare che esistono vaccini antinfluenzali di tipo diverso - ricorda Pregliasco - In particolare, per i soggetti anziani e fragili ci sono i vaccini cosiddetti adiuvati e il vaccino ad alto dosaggio, che servono appunto per le persone immunodepresse o di età più avanzata». Purtroppo al momento «il dato sulle coperture vaccinali non ci entusiasma in generale - osserva il medico - sia relativamente al richiamo annuale per l'influenza, sia per i richiami contro Covid-19».

Vaccino ai bambini, quando farlo

«Se non lo si è fatto ancora non si perda tempo: questo è il momento giusto per vaccinare il proprio bimbo, anche se senza patologie croniche o fragilità». È questo l'appello lanciato dalla presidente della Società italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, subito dopo la pubblicazione dei dati della rete di sorveglianza InfluNet che ha registrato tassi di sindromi simil-influenzali da record nei bambini. «Ricordiamo che la vaccinazione è particolarmente raccomandata per tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni, e per tutti i soggetti di ogni età con patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza», ha aggiunto Staiano. «È importante sottolineare che proteggendo i più piccoli si proteggono anche i fragili di tutte le età e gli anziani in famiglia: in vista delle Feste questo è un altro fattore da non trascurare. Manca ormai poco a Natale e servono circa 15 giorni per garantire un'adeguata protezione generata dal vaccino», ha concluso.

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